Il Presidente del consiglio comunale di Spoleto Sandro Cretoni tenta motu proprio uno sgambetto sulla pratica del Prg, che la conferenza dei capigruppo aveva invece deciso di discutere per il prossimo 25 gennaio, probabilmente per azzoppare la crisi politica innescata dalla mozione di sfiducia firmata da 10 consiglieri comunali e cercare di scaricare su questi la mancata approvazione della pratica.
E’ cominciato così, con la denuncia dello sgambetto sul Piano regolatore comunale, il consiglio comunale andato in diretta streaming ieri.
Nel corso delle comunicazioni, infatti, prima Marina Morelli (Forza Italia), Roberto Settimi (Alleanza civica) e Stefano Polinori (Fd’I) hanno chiesto a Cretoni perché non avesse ancora convocato il Consiglio sul Prg.
“Ho rinviato la convocazione sul Prg perché è arrivata la mozione di sfiducia” ha risposto in evidente difficoltà il presidente.
“Che c’entra? L’attività amministrativa può e deve andare avanti, in più la capigruppo di venerdì scorso aveva deciso sia il Consiglio odierno sia quello sul Prg del 25 (gennaio ndr); lei invece ha preferito evitare il secondo, su cui siamo tutti d’accordo, non facciamo giochetti” ha incalzato Polinori denunciando così il tentativo.
Uno sgambetto che farebbe pendant con la nota dei 6 ex leghisti e quella di Laboratorio che accusano i presentatori della sfiducia di voler bloccare il Piano regolatore. Accusa, questa, che è stata così smontata.
La Morelli, in aperura, ha presentato le proprie scuse dopo che nell’ultimo consiglio comunale, infuocato per la reazione del sindaco su una mozione sulla sanità, aveva replicato dicendo “non siamo 14 down”. “Non avevo alcuna intenzione di mancare di rispetto nei confronti delle persone affette da questa situazione” ha commentato la consigliera che ha incassato la solidarietà anche di altri consiglieri. Che si sia trattata di una gaffe era chiaro visto l’impegno che la Morelli profonde in favore di alcune onlus per disabili e alcune iniziative di solidarietà nei confronti dei bisognosi.
Cesare Loretoni (Lega) ha ricordato la drammatica situazione che vivono i dipendenti della Novelli (ieri in sciopero generale), “150 famiglie che meritano attenzione e piano alternativi per sbloccare la crisi aziendale” ha detto il consigliere chiedendo al sindaco quali soluzioni si sta pensando di mettere in atto.
Stessa richiesta da parte di Marco Trippetti (Pd) sia per la situazione della Cementir, sia per la concreta minaccia che qui si possa a breve concludere il ciclo dei rifiuti per incenerimento (argomento anche questo sollevato da Gianmarco Profili, Alleanza civica, che ha ricordato come il Consiglio si sia già espresso contrariamente su questa ipotesi già ai tempi della Giunta Benedetti).
Profili ha anche sollevato la questione dell’abbandono della strada che collega la tuderte a Protte (quella in pratica che porta al supercarcere di Maiano) “ormai ridotta a un colabrodo e che non registra manutenzione da tre anni. Se non si farà qualcosa in breve mi vedrò a intervenire con le autorità competenti”.
Lisci (Pd) e Renzi (Os) hanno chiesto al sindaco se ha novità in merito alla discarica di Sant’Orsola con riferimento all’ultima inchiesta giudiziaria che ha interessato la gestione della Vus del 2017 sui rifiuti.
A parte rispondere sulla tematica della riapertura delle scuole superiori (chiesta da Camilla Laureti, Pd), il Sindaco non ha risposto alle tante domande poste durante le questa prima fase del consiglio.
Ci sono voluti 14 mesi per discutere e approvare la proposta di O.S. di “conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre” (11.11.2019). Ed è questa forse la notizia più importante del giorno. L’intero consiglio comunale, senza distinzioni di bandiere e ideologie, ha votato all’unanimità il riconoscimento che adesso approderà in Giunta. Nel corso del proprio intervento, il consigliere Gianmarco Profili ha annunciato, come sollecitato dalla direzione generale dell’Anci, di istituire anche la cittadinanza al Milite Ignoto proposta che ha trovato subito il favore del collega Cesare Loretoni che ha auspicato che, al momento del voto, ci sia la stessa unità da parte dell’assemblea.
L’assise è dunque entrata nel vivo del dibattimento fissato dopo più di due anni di attesa, su mozioni e interrogazioni presentate dai vari gruppi e consiglieri. Un ritardo che ha reso diversi atti ormai superati per l’evolversi della situazione.
Il consiglio comunale ha comunque sempre votato compatto ben 12 mozioni sulle 15 in programma (alle 19.50 per mancanza del numero legale la seduta è stata sciolta) con il sindaco che ha fatto da battitore libero votando ora a favore, ora contrario, ora astenendosi.
Così sono state approvate le mozioni aventi il titolo
Ritirate a vario titolo 5 mozioni:
Ma è sulla mozione sul futuro dell’Ospedale di Spoleto (Morelli, Di Cintio, Trippetti, Settimi, Erbaioli, Pompili presentata il 21.05.2020) che si è consumata l’ennesima frattura tra Giunta e gran parte del consiglio. Il documento già da maggio scorso chiedeva al sindaco di convocare in aula l’assessore regionale Coletto in quanto “gli enormi cambiamenti ospedalieri potrebbero interessare anche l’ospedale di Spoleto e variare le sue caratteristiche…”, parole che oggi risuonano profetiche visto che a ottobre il nosocomio è stato trasformato in covid.
“Era fin troppo facile prevedere quello che è poi successo” commenta Settimi, mentre Polinori rimarca che “questo atto andava approvato all’istante, non ci saremmo meravigliati delle cose fatte. Ma questa amministrazione sbaglia tutti i tempi, ecco perché abbiamo presentato la mozione di sfiducia”. La mozione è stata approvata con 14 voti favorevoli bipartisan, 1 astenuto (Mancini) e l’incomprensibile voto contrario del primo cittadino.
All’ordine del giorno, conclusa la seduta, restano 2 mozioni, quella sulla “Trasformazione impianto sportivo Chico Mendes da bocciofila a impianto di boxe” che sembra comunque superata, e quella per la “Sistemazione e cura degli spazi antistanti la Stazione di Spoleto” (depositata dal Pd il 04.08.2020).
Ma è ancora il futuro dell’ospedale, e indubbiamente una mancanza di vision tale da incontrare i favori di tutti gli stakeholder, a lacerare politica e associazioni.
Ad innescare la nuova polemica una nota del comune, pubblicata sul sito e sulla pagina Facebook, con cui si annuncia che il Comitato di vigilanza creato da De Augustinis da ieri l’altro ha “iniziato l’analisi dei documenti del Progetto stilato dai 6 saggi nel febbraio 2017 e il Piano di riordino della Usl2 del maggio successivo. Stiamo lavorando per far sì che la città sia pronta a contribuire, positivamente e in maniera costruttiva, alla redazione del nuovo Piano Sanitario Regionale” dice il Sindaco Umberto de Augustinis
Un annuncio che ha ricevuto la stoccata di Sergio Grifoni, presidente del City Forum che ha ricordato su Facebook come il “documento dei Saggi è superato, e non solo per il contenuto. La parte attuabile di quel documento è riportata nel nuovo atto votato all’unanimità dal Consiglio Comunale nel 2019. Sono settimane che il City Forum consiglia di ripartire da questo ultimo per non perdere ulteriore tempo prezioso. Questo appello è stato rivolto per iscritto al Sindaco e a tutti i Consiglieri. Peccato che, incuranti della proposta, si stia seguendo una strada diversa. Non si vuol ascoltare il City Forum con le sue 46 Associazioni? Pazienza! L’importante è l’essere coscienti che è in gioco il futuro del nostro Ospedale.”
A stretto giro di posta arriva la replica del sindaco: “il comitato ha solo natura tecnica ed esamina tutte le proposte riguardanti i servizi sanitari nel territorio di Spoleto, comprese ovviamente quelle del City Forum”.
Risposta bollata senza appello da Grifoni “replica inadeguata e non pertinente rispetto al problema da me sollevato”.