A seguito della gravissima aggressione avvenuta lo scorso 26 settembre, presso la Casa Circondariale di Terni, il Segretario Regionale del SAPPE Umbria, Fabrizio Bonino, interviene senza mezzi termini per denunciare l’escalation di violenza insopportabile a danno degli Agenti della Polizia Penitenziaria.
“Non è un episodio isolato, ma l’ultimo anello di una catena di violenze e soprusi che il personale è costretto a subire in un clima di colpevole impunità”, dichiara Bonino. “Un detenuto magrebino, già noto per aggressioni e minacce al personale, ha tentato di ferire un Ispettore con una lametta e lo ha colpito con un calcio all’addome, per poi scagliarsi nuovamente oggi contro gli agenti armato di coltelli rudimentali. Solo la professionalità e la prontezza dei nostri colleghi ha evitato una tragedia. Questo non è più controllo del territorio carcerario, è una guerriglia quotidiana”.
Bonino pone l’accento sulle cause strutturali di questa emergenza continua: “La colpa di questa situazione insostenibile ricade chiaramente sul Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e l’Umbria. Da anni denunciamo che la gestione toscana sta sistematicamente depauperando gli organici delle carceri umbre, lasciando i nostri Istituti in uno stato di cronico sottodimensionamento. Non contenti di lasciarci senza personale, ci scaricano detenuti pericolosi e psicopatici, come l’aggressore di ieri, già transitato per altri Istituti e noto per la sua pericolosità. L’Umbria non può essere considerata la discarica dei problemi altrui”.
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria avanza con forza le seguenti richieste:
“Non accetteremo più di essere lasciati soli”, conclude Bonino. “La pazienza e la sicurezza degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria umbra sono al limite. Se le istituzioni non interverranno immediatamente per ripristinare condizioni di lavoro dignitose e sicure, saremo costretti a proclamare ogni forma di protesta sindacale ritenuta necessaria. Basta impunità, basta violenze, basta silenzi.”