Spoleto

Sezioni fallimentari Tribunale, avvocati Spoleto “Umbria si mobiliti”

Si torna a chiedere aiuto sul futuro dei Tribunali dell’Umbria, dopo la riforma delle circoscrizioni giudiziarie degli ultimi anni, ora che il Governo sta pensando ad un accorpamento delle Sezioni fallimentari presso una sede unica a Perugia. E dopo gli allarmi lanciati dagli ordini professionali e dalla politica a Terni, si mobilita anche l’Ordine degli avvocati di Spoleto.

“Molto opportunatamente l’Ordine degli Avvocati di Terni si mobilita per scongiurare la perdita della materia fallimentare dalle competenze del Tribunale ternano, sia per la gravità del provvedimento in gestazione presso il Ministero della Giustizia, sia perché potrebbe essere un anticipo dei minacciati ulteriori “tagli” alla rete dei Tribunali progettati dalla Commissione istituita dal ministro Orlando” evidenzia in una nota il Foro spoletino, guidato dall’avvocato Paolo Feliziani.

“Con ancora più gravi ragioni il Consiglio dell’Ordine di Spoleto, che già da tempo è all’opera sul grave problema, – evidenzia – chiede che i rappresentanti politici ed istituzionali intervengano per la tutela della competenza fallimentare del Tribunale di Spoleto. Infatti il Tribunale dell’Umbria centrale (oggi Spoleto, Valnerina, Foligno e Todi – Marsciano) ha numero di procedimenti concorsuali e fallimentari in ingresso persino superiore a quello di Terni – cosa che certo non è motivo di vanto per l’economia produttiva! – ma a causa del madornale errore di sottostima degli affari che sarebbero rifluiti da Perugia a Spoleto nel momento dell’importante riforma delle circoscrizioni, il Tribunale di Spoleto si è visto assegnare solo 14 magistrati giudicanti invece dei 19-20 di tutti i Tribunali che hanno gli stessi abitanti (220.000) e gli stessi carichi di lavoro.

Questo comporta la quasi impossibilità del Tribunale di Spoleto – Foligno – Todi di costituire, come prevede la legge, improvvidamente approvata, una sezione specializzata a competenza esclusiva. Se pertanto Terni rischia un assurdo depauperamento, peggio ancora Spoleto rischia di subirlo da parte dello stesso Ministero che gli ha negato l’organico e poi riterrà che l’insufficiente organico non permette la Sezione fallimentare! È dunque riguardante tutta l’Umbria la necessità di una immediata difesa (il Governo vuole emettere i decreti attuativi già nelle prossime settimane) sia di Terni sia di Spoleto, considerato altresì – se qualcuno non lo avesse ancora capito – che l’indebolimento o il taglio dei due Tribunali compromette direttamente anche la sorte della Corte d’Appello di Perugia”.

In merito interviene anche l’avvocato Domenico Benedetti Valentini, a lungo senatore che si è impegnato lungamente per la difesa dei tribunali dell’Umbria: “Le preoccupazioni degli Ordini Avvocati di Terni e Spoleto circa le previste “Sezioni specializzate” per concordati e fallimenti e sul futuro degli stessi Tribunali sono assolutamente fondate. Ho cercato fino all’ultimo di spiegare da ex collega ai senatori che la legge-delega voluta dal Ministro Orlando, sul piano delle competenze territoriali è sbagliata e inapplicabile. Mi è stato detto che forse avevo ragione, ma che PD e governo hanno imposto l’approvazione subito e senza emendamenti pur di fare la legge prima della fine legislatura. Ora non resta che chiedere al governo di non esercitare la delega, almeno sulle costituende Sezioni fallimentari: altrimenti il circondario di Terni – Narni – Orvieto potrebbe rischiare di perdere una materia importantissima. Ma sorte peggiore toccherebbe al Circondario di Spoleto-Foligno-Todi, che prima si è visto negare l’organico spettante per un marchiano errore del Ministero e poi dallo stesso governo si vedrebbe togliere la materia fallimentare con la motivazione che……non possiede l’organico necessario! Speriamo che la maggioranza di governo uscente, sapendo che nell’applicare alla lettera la sua legge-delega sbagliata danneggerebbe popolazioni, imprese e professionisti di 50 – 80 Tribunali italiani, si fermi prima delle elezioni, cosicchè dopo si possa rimettere a logica la legge e riportare fuori pericolo la competenza e l’esistenza giudiziaria di Spoleto e di Terni, le quali – com’è noto – condizionano anche la prospettiva della Corte d’Appello di Perugia”.