Un episodio di “web – sextortion”, vale a dire di estorsione a sfondo sessuale online, bloccato dai carabinieri della stazione di Città di Castello. Con un 44enne romagnolo che è stato denunciato a piede libero per tentata estorsione dopo la denuncia sporta da un 20enne tifernate.
Tutto è iniziato quando il giovedì di Città di Castello ha preso parte ad una videochiamata a sfondo erotico con una sconosciuta contattata sul web tramite una nota app per dispositivi mobili. Subito dopo, però, si è visto recapitare alcuni messaggi nel quale veniva “invitato” a versare la somma di euro 3.500 su un numero di c/c bancario, altrimenti alcuni suoi fermo immagine compromettenti scattati durante la videochiamata erotica sarebbero stati diffusi sul web.
Il giovane, invece di cedere al ricatto, ha presentato denuncia querela ai Carabinieri della Stazione di Città di Castello i quali, dopo una serie di accertamenti, hanno denunciato il 44enne romagnolo risultato intestatario del conto corrente indicato per il pagamento.
Quello del “sextortion” è tra i reati sempre più frequenti negli ultimi anni, anche in Umbria, insieme ad altri reati che “viaggiano online”, causato dall’evoluzione tecnologica e l’enorme offerta di prodotti su internet, così come la possibilità di interagire in videocollegamenti con persone fisicamente distanti. Solo per quanto riguarda i ricatti a sfondo sessuale sul web, nel 2022 in Umbria sono stati trattati dalla polizia postale 15 casi di cui 11 uomini e 4 donne.