Con l’avvento delle problematiche legate al Covid-19 e con tutto ciò che ne è conseguito dal lockdown di marzo fino a questa nuova seconda ondata di contagi, TuttOggi.info ha voluto approfondire quanto è accaduto (e che potrebbe accadere in futuro) nel settore strategico per antonomasia in Italia, ovvero quello immobiliare, .
A tal fine abbiamo avuto il piacere di conversare con Paolo Cariani, dell’omonima agenzia, che opera nel mercato umbro sin dal 1992 occupandosi di intermediazioni che prevedono sia locazioni che compravendite, con una particolare cura del cliente che lo vede interessato in tutte le fasi di acquisizione dell’immobile.
L’esperienza porta l’agenzia a mettere a disposizione dei propri assistiti una vasta gamma di servizi correlati a partire dalla consulenza tecnica di geometra, commercialista, avvocato e architetto, alla consulenza sui mutui con i più importanti istituti di credito.
“Ovviamente gli strascichi sono ancora evidenti, non solo per il settore della compravendita immobiliare, ma credo riguardi tutta l’economia italiana in generale. Le perdite nel nostro comparto sono state importanti; basti pensare che durante il lockdown era impossibile fare sopralluoghi, quindi, per tre mesi siamo rimasti bloccati.
L’unica cosa che potevamo fare era rimanere in contatto online con i clienti, oltre a partecipare a numerosi corsi di aggiornamento e formazione online, cose che abbiamo fatto assiduamente con grande piacere.
Questo ci ha permesso di farci trovare preparati al momento della ripresa e, fortunatamente, c’è stato un grande movimento fin da subito, grazie alla combinazione di prezzi ai minimi storici, tassi dei mutui mai così bassi e soprattutto alla voglia di cambiamento e di reagire ad un periodo di forte stasi da parte dei clienti.
Due le tipologie di richieste principali: l’acquisto della prima casa con giardino o ampi terrazzi e la richiesta di immobili per investimento in centro”.
“Nelle settimane precedenti la riapertura delle attività si facevano tante previsioni e molti dicevano che ci sarebbe stata una tendenza verso le case in campagna e in periferia con spazi esterni: io ero scettico, ma in effetti è proprio quello che è successo, ed anche con molta evidenza.
Per quanto riguarda le richieste di investimento immobiliare rispetto ad altre forme alternative finanziarie, abbiamo notato un forte incremento di sopralluoghi negli appartamenti di piccola metratura in centro storico, meglio se già affittati, che hanno un ottimo rapporto costo/rendita, ed una minima ripresa degli immobili commerciali.”
“Al momento c’è molta curiosità, ma anche tanta cautela; i clienti capiscono che si tratta di una ottima opportunità (probabilmente irripetibile), ma vogliono vederci chiaro prima di prendere qualsiasi decisione.
Le informazioni che arrivano da tutte le parti sono imprecise e a volte anche discordanti; molti addirittura preferiscono orientarsi direttamente su una casa nuova o già ristrutturata, altri preferiscono attendere notizie più precise.
All’interno degli stessi addetti ai lavori, molti consigliano di attendere per avere la situazione più chiara.”
“In base a tutto quanto detto precedentemente, la tipologia più richiesta è una casa nuova, con adeguati spazi interni, tutti i comfort, impianti moderni per ottimizzare i consumi e ampi spazi esterni: insomma, un immobile che abbia queste caratteristiche e che abbia in sé un valido rapporto qualità/prezzo!”
“In circa 30 anni di esperienza ho visto l’andamento ciclico del mercato immobiliare con onde di alti e bassi. Dopo tanti anni di crisi, credo proprio che questo sia l’inizio di una fase nuova, con l’aumento della domanda soprattutto per il residenziale.
Credo invece che per il commerciale ci sia da attendere ancora un po‘; la mia previsione comunque è che i prezzi rimarranno ormai stabili su questa fascia e che non torneranno più, almeno per parecchio tempo, ai livelli ai quali erano arrivati 10 anni fa.”