Questa appena iniziata sarà la settimana che porterà all’8 Marzo e, a Città di Castello, si è deciso di cominciare a festeggiare tutte le donne partendo direttamente da giovedì 6 e venerdì 7 marzo, con laboratori contro la violenza di genere “Chained love”, L’amore incatenato, promossi nelle scuole superiori dal Teatro Stabile dell’Umbria e Umbria in danza. L’iniziativa prevede uno spettacolo di danza ideato e interpretato dalla ballerina tifernate Junia Bricca in coppia con Roberto Costa, a cura dell’associazione Akesì, seguita da un dibattito con lo psicoterapeuta Massimo Buttarini.
L’assessore alle Pari Opportunità del comune tifernate Andreina Ciubini, presentando il ricco programma di eventi ha esordito così: “Intorno alla Giornata internazionale della Donna abbiamo raccolto una mobilitazione corale dell’Amministrazione con l’assessorato alle Politiche culturali di Michele Bettarelli, con l’assessorato al Turismo e Commercio di Riccardo Carletti e delle associazioni per dare nuovo senso a questa ricorrenza, superando gli aspetti commerciali che negli ultimi anni ha assunto ma conservandone la natura di festa del protagonismo femminile nella società”.
Sempre venerdì 7 marzo, alle 21 e all’Auditorium Sant’Antonio, il Teatro dei 90 propone “I monologhi della vagina”, rappresentato con successo, e per la prima volta, a Città di Castello; “un classico” lo ha definito Cristina Salvadori a nome delle interpreti che saliranno sul palco “per raccontare sensibilità ed esperienze che sono sempre attuali e che raffigurano la donna come è e non come la vorrebbero alcuni luoghi comuni duri a morire”.
Nella giornata di sabato 8 marzo doppio appuntamento: alle 16, presso La cantina del seminario, un momento riservato alle donne con l’incontro tra persone di etnie diverse attraverso gli abiti della festa ed i piatti tipici, “un’occasione pensata per le donne che appartengono ad una cultura diversa dalla nostra e che difficilmente potrebbero partecipare al resto del programma. Ci è sembrato giusto, anche quest’anno, coinvolgerle in un’iniziativa che rispettasse le loro tradizione e il loro modo di stare insieme” ha detto a nome della Caritas Arabella Pasqui.
Alessandra Carmignani, vicepresidente dell’Associazione Amici del Festival, ha invece introdotto “Processo a Tosca”, che si svolgerà sabato 8 alle 20.30 nella Sala degli Specchi di Palazzo Bufalini: “Da qualche anno lavoriamo su famose opere con un intento divulgativo e cercando un taglio originale per storie che ormai sono delle pietre miliari. Dopo ‘Dalla parte di Violetta’, che abbiamo portato in tournee con successo, è la volta di ‘Processo a Tosca’ nel quale lavorano tanti talenti locali”. È tifernate anche l’etoile dell’allestimento di Junior BallettO di ToscanA, diretto da Cristina Bozzolini, che chiuderà il programma della Giornata della Donna: Laura Massetti è infatti l’interprete della produzione in programma al Teatro degli Illuminati domenica 9 marzo alle 17. “Siamo molto curiose di vedere l’allestimento, che sarà una sorpresa per tutti e siamo molto orgogliose di questa nostra ex allieva” hanno detto Rita e Roberta Giubilei, titolari di Studio Danza, “una ragazza che si sta affermando grazie al suo talento, dando lustro al balletto e alla sua città”. Giuliana Veschi ha invece presentato “la cena del gruppo 8.3 che, giocando sul linguaggio della tecnologia, rimanda all’Otto Marzo e riunisce tante donne, che si incontreranno in convivialità nella sera della giornata a loro dedicata”.
“Non vogliamo che si parli di tematiche femminili solo attraverso la lente deformata del femminicidio, che è una piaga da curare nel malessere esistenziale e culturale che la genera” prosegue la Ciubini, sottolineando come il comune di Città di Castello “è impegnato nell’organizzazione, insieme alla Usl Umbria 1, di un punto di ascolto collegato alla rete del Numero Antiviolenza del Centro delle Pari Opportunità regionale, l’800.86.11.26. Raccoglieremo contributi liberi nelle diverse iniziative per sostenere questo canale di dialogo e di aiuto diretto. Siamo in prima linea su questo nervo scoperto della società, nel quale le fragilità e l’inadeguatezza degli uomini diventano violenza contro le persone che gli sono più vicine. Tuttavia parlare di una nuova cultura tra i generi e all’interno del genere non può ridursi agli aspetti patologici perché tale evoluzione apre grandi opportunità, relazioni più libere e consapevoli, sulla base di una parità numerica che è il prerequisito della parità sostanziale in ogni luogo della vita pubblica e privata”. Gli spettacoli sono ad ingresso libero.