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SETTIMANA DANZA AL VELENO, PITTI MONINI SMENTISCE PAOLO BONCOMPAGNI “E' SCORRETTO”

Che l’accusa lanciata dal responsabile organizzativo della “Settimana internazionale della danza” non sarebbe caduta nel vuoto lo si era percepito un attimo dopo le sua parole. E la riprova è arrivata di lì apocheore. Paolo Boncompagni, patron della kermesse, ringraziando ieri in conferenza stampa i soggetti che hanno contribuito al regolare svolgimento della manifestazione, aveva infatti aperto una parentesi per stigmatizzare l’indifferenza delle 2 principali aziende del territorio: Monini e Ovito (Novelli) alla 'sua' manifestazione. “Non avevamo intenzione di chiedere loro sponsorizzazioni particolarmente ingenti – aveva detto seccato Boncompagni – ma ci saremmo aspettati almeno un certo interesse a contribuire o, come minimo, anche solo per declinare la richiesta, insomma una risposta alle nostre e-mail”. Per di più, forse presagendo la replica dei diretti interessati, Boncompagni aveva affermato di sapere quel che diceva e di essere pronto a rispondere ad eventuali richieste di delucidazioni.
Un vero e proprio guanto di sfida, dunque, che Pitti Monini, responsabile marketing e comunicazione dell'omonima azienda olearia, non solo ha raccolto ma a cui ha risposto con i guantoni da boxe.

“Se non ho risposto alle e-mail di Boncompagni – ha detto la responsabile marketing dell’azienda olearia che ha telefonato a Tuttoggi.info – è semplicemente perché non le ho ricevute. Non fa parte della politica dell’azienda non rispondere alle richieste di sponsorizzazione o di contribuzione. E’ davvero poco corretto far passare da maleducate persone che non lo sono; senza contare che le accuse di Boncompagni, mirate e senza contraddittorio, lo rendono querelabile. Per quanto mi riguarda – ha proseguito – posso affermare che a volte trascorro intere giornate a rispondere alle richieste di sponsorizzazione, quadruplicate negli ultimi tempi, per rispetto di chi ci contatta aspettandosi qualcosa da noi. E’ chiaro che non tutte possono essere accontentate, poiché i nostri rubinetti non sono aperti all’infinito, ma facciamo sempre il possibile per dare una mano“.
“Inoltre non capisco – ha aggiunto Monini – perché il signor Boncompagni non abbia provato a contattarmi al telefono, visto che ha tutti i miei recapiti. Non è matematico che le e-mail arrivino al destinatario, possono sempre esserci dei problemi di invio o di ricezione. Una semplice telefonata avrebbe chiarito qualsiasi malinteso”. (Jac. Brug.)

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