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Settanta famiglie umbertidesi riescono a fare la spesa grazie all'Emporio della solidarietà

Sono 70 le famiglie umbertidesi in difficoltà che riescono ad andare avanti grazie all'Emporio della solidarietà. L'iniziativa, che è stata presentata ieri presso la residenza comunale dal sindaco Marco Locchi, dall'assessore alle Politiche sociali Stefania Bagnini, dal direttore della Caritas diocesana di Gubbio Luca Uccellani e dal vicedirettore della Caritas diocesana di Città di Castello Pierluigi Bruschi, è stata promossa dalle Diocesi di Gubbio e di Città di Castello e gode del sostegno dei Comuni dell'Alta Valle del Tevere.
“Lo scorso ottobre abbiamo inaugurato a Città di Castello l'Emporio della solidarietà, una sorta di market dove le famiglie in difficoltà possono fare gratuitamente la spesa. – hanno spiegato Bruschi ed Uccellani – E' un progetto innovativo, presente ancora in pochissime realtà italiane, che consente di aiutare le persone che ne hanno bisogno superando l'imbarazzo e la vergogna che spesso prova chi si trova a dover chiedere aiuto, restituendo quindi piena dignità alla persona.
Nello specifico le Caritas delle due Diocesi raccolgono presso imprese e privati, o quando questo non è possibile acquistano, i generi di prima necessità che vengono poi messi a disposizione di chi versa in situazioni di difficoltà economica. Spetta ad un'apposita commissione, composta da operatori Caritas ed assistenti sociali del territorio, il compito di verificare lo stato di bisogno della famiglia che chiede di usufruire del servizio, e di decidere se rilasciare la tessera a punti che dà l'accesso all'Emporio della solidarietà e che consente di prelevare un certo numero di prodotti in base alle esigenze e al numero dei componenti del nucleo familiare, da un minimo di 20 ad un massimo di 50 punti al mese, che equivalgono a circa 100-120 euro. Attualmente sono 374 le famiglie in possesso della tessera, di cui 150 italiane e 224 straniere e 70 sono quelle provenienti da Umbertide; inoltre in 31 vi è la presenza di neonati mentre 20 sono famiglie singole, composte per di più da anziani.
Un'altra peculiarità del progetto – hanno aggiunto i responsabili delle Caritas di Gubbio e Città di Castello – è la rete di collaborazione che si è venuta a creare intorno all'emporio: i beni di prima necessità sono infatti per di più il frutto della donazione da parte di aziende agroalimentari del territorio, di raccolte di solidarietà o del recupero delle eccedenze alimentari o dei prodotti prossimi alla scadenza dei supermercati. Inoltre alcune aziende e scuole del territorio hanno deciso di adottare un prodotto, ovvero si preoccupano di fornire un determinato genere alimentare. Il progetto dell'Emporio della solidarietà ci ha infatti permesso di scoprire con piacere che, nonostante la crisi, i cittadini partecipano con entusiasmo alla raccolta di generi alimentari, dimostrandosi molto generosi e solidali nei confronti di chi ha bisogno di aiuto”.
“Un conto è ricevere un pacco alimentare, un altro avere la possibilità di andare a fare spesa e scegliere ciò di cui si ha bisogno – ha affermato l'assessore Bagnini – E' un'iniziativa che ridà dignità alle persone che vivono in situazioni di grave indigenza. Inoltre la stretta collaborazione tra le Caritas e i servizi sociali dei Comuni ha consentito di intercettare le famiglie che hanno davvero bisogno di un sostegno economico e che hanno difficoltà a reperire anche beni di prima necessità”. “Spesso non ce ne rendiamo conto ma, come dimostrano i numeri, non sono soltanto gli stranieri ad avere bisogno di aiuto – ha aggiunto il sindaco Locchi – Da parte dell'Amministrazione Comunale c'è tutta la disponibilità a continuare a sostenere l'iniziativa e a promuoverla, coinvolgendo anche le scuole, perché la crisi è un problema che ci porteremo avanti ancora per molto tempo quindi progetti di questo tipo diventano fondamentali”.
Quali sono i prodotti più richiesti all'Emporio della solidarietà? La pasta e il riso (nei primi sei mesi di attività dell'emporio ne sono stati prelevati 4.963 kg), il latte (3.361 litri), lo zucchero e i biscotti (3.500 kg), il tonno (3.470 scatolette), le uova (5.076 unità), i pelati (2.949 barattoli), ma anche olio, legumi, omogeneizzati, frutta, verdura, salsicce e formaggi.
In sei mesi il totale dei punti spesi è stato pari a 40.591 con un valore di 81.182 euro e si ipotizza un fabbisogno di prodotti equivalente a circa 250mila euro all'anno.
L'Emporio è situato in via XI Settembre a Città di Castello ed è aperto il martedì dalle 14 alle 17, il giovedì dalle 8,30 alle 11,30 e dalle 14 alle 17 e il sabato dalle 8,30 alle 11,30.