Dopo Roma, Milano, Verona, Como e Palermo, il ciclo di incontri di carattere nazionale sul fenomeno della pornografia, che, sostengono degli esperti, «presenta e promuove una visione distorta della sessualità umana», si conclude a Perugia. Domenica 21 maggio (dalle ore 15.30 alle 19.30 e dalle 20.30 alle 22), presso il Centro congressi “Capitini”, si terrà un pomeriggio-serata caratterizzato da due specifici incontri con un tema comune: “La pornografia come inquinamento della persona”.
Il primo (ore 15.30) è rivolto a educatori, insegnanti, animatori, sacerdoti, psicologi e medici, e verterà sulla dipendenza dalla pornografia: come comincia e perché si sviluppa; come proteggersi e proteggere le persone; il ruolo della Chiesa; la Teologia del Corpo; come dare inizio a un gruppo di sostegno; come aiutare matrimoni e fidanzamenti feriti dalla pornografia; il cammino di guarigione dalla dipendenza. Il secondo incontro (ore 20.30) è aperto a tutti e affronterà la diffusione della pornografia; la dipendenza: come comincia e perché si sviluppa; l’influsso e le conseguenze fisiche e psicologiche su chi ne fa uso; il cammino con i sette punti del percorso di guarigione dalla dipendenza.
Relatori dei due appuntamenti sono gli statunitensi Peter Kleponis, psicoterapeuta, e il sacerdote don Sean Kilcawley, con moderatori Francesco Fressoia, Francesca Forni e Angela Passenti. Entrambi i relatori sono esperti della materia: il primo ha ideato il programma di recupero “Integrity starts here!” (L’integrità inizia ora!), in cui spiega come la vita quotidiana sia piena di situazioni di noia, ansia, apatia, ricerca di ricompense che possono innescare meccanismi interiori che portano a passare ore davanti a immagini erotiche e perseguire il piacere solitario; Il secondo, dopo l’Accademia militare di West Point e cinque anni come ufficiale Us Infantry, ha risposto alla chiamata al sacerdozio. Oggi si dedica ai giovani parlando di amore umano, Dio e Teologia del Corpo.
Nel capoluogo umbro questa significativa iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione-cura del fenomeno è promossa dall’associazione “Puri di cuore”, in collaborazione con “Integrity restored – tour 2017”, la Comunità Magnificat-equipe crescita e formazione e la Pastorale diocesana giovanile. Sono proprio i giovani, come rileva una recente ricerca (2015), evidenziano i promotori, ad essere i principali “fruitori” soprattutto di video pornografici visti attraverso i loro computer e smartphone. Basti pensare che il 90% dei ragazzi al di sotto dei 16 anni è entrato a contatto con la pornografia su Internet.
Le parole “sex” e “porno” sono quelle più cliccate e il 60% dei siti Web nel mondo è di natura pornografica con a disposizione 1.200.740.000 link. L’industria della pornografia, solo nel 2015, ha fatturato più di 150 miliardi di dollari. L’85% degli uomini e il 41% delle donne hanno ammesso di aver visitato almeno una volta un sito pornografico; un uomo su cinque e una donna su otto hanno ammesso di accedere a materiale pornografico durante le ore lavorative.
Sono dati impressionanti che fanno comprendere ancor più la vastità di questo devastante fenomeno dal quale non è immune la società perugina ed umbra, già alle prese, come tutte le altre, con non pochi mali come la tossicodipendenza, l’alcolismo, la pedofilia, il gioco d’azzardo compulsivo. «Ma raramente ci si occupa di pornografia – evidenziano i promotori dell’incontro perugino –: psicologi, sociologi, forse dell’ordine, istituzioni, insegnanti, educatori, religiosi… continuano a sottovalutare questo fenomeno». La pornografia è causa di: «calo dell’attenzione nella vita quotidiana; difficoltà di relazione; ansia che si calma solo ricorrendo al Web; depressione; introduzione di elementi di violenza nei rapporti tra i coniugi e nella vita domestica; distruzione della famiglia…».
«Le prime vittime sono i protagonisti stessi, cioè gli attori porno, donne e uomini…». A rilevarlo è uno dei due relatori, Peter Kleponis, intervistato di recente dal quotidiano «Avvenire». L’aspettativa di vita media di questi attori, aggiunge l’esperto, «è di 37 anni, perché logorata da sovradosaggi di farmaci, da malattie sessualmente trasmissibili e purtroppo anche dai suicidi». Kleponis, quasi ad anticipare ciò che dirà a Perugia, si è soffermato su come difendere dalla pornografia i giovani, «le persone più vulnerabili», ha detto nel presentare il suo programma di recupero in sette punti che è «coerente con una visione cristiana della vita». La dipendenza dalla pornografia si può contrastare «attingendo anche dalla spiritualità e dalle virtù della fede cattolica», ha commentato Kleponis spiegando questi «sette punti di recupero… Il primo punto riguarda onesta, conoscenza e impegno. E cioè assumere la responsabilità della propria dipendenza, e riconoscere le proprie debolezze. Gli altri punti, in estrema sintesi, riguardano la necessità di purificare cuore e mente anche con un’informazione approfondita del mlre rappresentato dall’industria pornografica; lasciarsi aiutare dai terapeuti, ma anche dai familiari e da un direttore spirituale; seguire con impegno il programma di counseling: non trascurare la preghiera; riscoprire il valore dell’educazione e di virtù cristiane come speranza, umiltà, onestà, pazienza, perseveranza, sacrificio, fiducia».