Assisi

“Servono ristori”: da Assisi le richieste dei commercianti al Governo | Foto+video

Solo nel centro storico di Assisi ci sono 300, tra bar, ristoranti, negozi di coccetti, pizzerie e varie, che rischiano di chiudere. Questo il grido di allarme lanciato oggi pomeriggio da Assisi dai commercianti e dagli imprenditori della zona, in un luogo simbolo, la Piazza inferiore di San Francesco percorsa ogni anno, prima della pandemia, da sei milioni di turisti che chissà quando torneranno.

Le attività che svolgono commercio in filiera turistica, souvenir, enogastronomiche, prodotti tipici, religiosi, e naturalmente di commercio e abbigliamento, legate alla città ‘turistica’ – l’allarme di Vincenzo Di Santi, presidente di Confcommercio – sono alle prese con una crisi gravissima, drammatica. Ci sono affitti esorbitanti che in molti casi i commercianti non riescono a pagare. Confcommercio chiede con forza che si dia un contributo a queste attività, il cui giro d’affari è stato cancellato dalla pandemia. Chiediamo che vengano risarcite in maniera adeguata affinché possano tornare, in futuro, ad accendere i loro punti luce“.

E anche gli stessi imprenditori chiedono attenzione, come spiega una degli organizzatori della protesta, Michela Cuppoloni, in questa intervista: