Economia & Lavoro

Decreto enti locali, per insegnanti ed educatrici dell’Umbria si apre una prospettiva

Il decreto approvato il 20 giugno e comunicato ieri dalla Ministra Marianna Madia durante il question time alla Camera è un vero passo in avanti per i servizi educativi, e quindi per le insegnanti e le educatrici di Perugia, Terni e di tutta l’Umbria“. Ad affermarlo è la Cgil dell’Umbria. “Da anni, attraverso mobilitazioni e campagne di sensibilizzazione, chiediamo con proposte concrete di stabilizzare le lavoratrici di nidi e materne. La stabilità per chi lavora è la precondizione per la messa in sicurezza di un servizio tanto importante per i bambini e per le comunità. Un servizio che i tagli e il blocco del turn over sul personale stanno seriamente pregiudicando, precarizzando non solo il lavoro ma la stessa offerta di servizi“.

Una notizia che fa seguito a quanto ha spesso manifestato il sindacato proprio a proposito dei servizi educativi e per l’infanzia: sempre in base a quanto sostenuto dalla Cgil, in Umbria esiste una situazione a macchia di leopardo. Già a marzo per la Cgil era necessario rivisitare la legge 30 e verificare dopo 10 anni dalla sua approvazione quali sono gli obbiettivi raggiunti e quali quelli su cui lavorare. Il tavolo regionale per la costruzione di un programma strutturato resta, per sindacati e lavoratori, di fondamentale importanza. La proiezione è naturalmente anche a livello nazionale, puntando allo sblocco del turnover nella pubblica amministrazione, al raggiungimento di livelli di finanziamenti adeguati per i servizi all’infanzia, alla parità di trattamento e di prestazioni per i lavoratori del settore privato rispetto a quelli degli enti locali.

Non sappiamo – continua la Cgil – se il testo conterrà tutti i suggerimenti che abbiamo avanzato in questi anni, in particolare i percorsi di stabilizzazione per il personale già passato attraverso procedure selettive, e se le graduatorie verranno prolungate per permettere di porre rimedio ai troppi limiti alle assunzioni ed errori del passato. Ma se le indiscrezioni, le dichiarazioni e le bozze che circolano dovessero essere confermate, siamo di fronte a qualcosa di più di uno spiraglio. Ci sono le condizioni per restituire a queste lavoratrici una parte della dignità che è stata loro negata ed ai romani un servizio un po’ più solido. Il Sindaco Romizi non aspetti troppo a lungo, pianifichi un percorso di stabilizzazione per le precarie perugine e apra un confronto con le organizzazioni sindacali per gestirlo. È un settore che caratterizza la pubblica amministrazione e va garantita la sua sopravvivenza se si vuole anche solo avere le condizioni per poi rilanciarlo. Da parte nostra ci sarà tutto l’impegno necessario per raggiungere un risultato importante per il capoluogo umbro e per il suo futuro. Si stabilizzino e si rafforzino i servizi in tutta la regione, senza alcuna incertezza a partire dai servizi educativi del Comune di Terni fino ad arrivare a quelli di Castiglion del Lago”.