Serpenti in giardino o in campagna, cosa fare e a chi rivolgersi in Umbria. Con le giornate di caldo inizia la stagione degli avvistamenti dei serpenti usciti dal loro letargo. Molti anche nei giardini delle proprie abitazioni. Incontri che spesso si concludono con l’uccisione del rettile e all’episodio, magari condiviso sui social.
Sebbene chi abiti in campagna sia in grado di riconoscere una vipera da un innocuo serpente non velenoso, questo non è vero per la maggior parte dei cittadini. Carabinieri forestali e WildUmbria spiegano come comportarsi quando si viene a contatto con questi animali così utili all’equilibrio dei nostri ambienti naturali.
In Italia abbiamo 16 specie di serpenti non velenosi, chiamati comunemente bisce o colubri, appartenenti alla famiglia dei Colubridi; non di rilevanza medica per l’uomo.
I caratteri distintivi sono: lunghezza degli adulti abbondantemente oltre il metro (fino a 160 cm, di rado anche oltre), nella maggior parte dei casi capo ovale, poco distinto dal collo, muso arrotondato, pupille rotonde, squame del capo grandi; corpo affusolato con coda lunga e sottile.
Le più facili da incontrare in Umbria sono:
È la specie più agile e veloce, diffuso un po’ ovunque: molto elusivo, se catturato non esita a mordere per difendersi, non comportando comunque nessun pericolo per l’uomo.
Il colore della livrea è variabile dal grigio chiaro al verde scuro con barre trasversali nere; è presente quasi sempre un collare bianco/crema bordato di nero; frequenta ambienti acquatici.
Va detto che le femmine adulte, che possono raggiungere facilmente il metro e mezzo di lunghezza, con un corpo piuttosto grosso e una coda relativamente corta e tozza, vengono spesso scambiate per grosse vipere. La confusione è generata probabilmente dalla colorazione a barre nere su fondo grigio, simile a quella della vipera comune.
Anche la corporatura massiccia, con la coda che si restringe in modo evidente (nelle femmine adulte), e il capo, che quando l’animale è spaventato viene appiattito e assume una forma triangolare ben definita rispetto al collo, sono caratteristiche che avvicinano questi innocui colubri alle vipere.
Il tratto distintivo più facilmente riconoscibile ad un occhio non esperto per distinguere tale specie da una vipera è l’occhio con pupilla rotonda.
Tra i serpenti velenosi, in Italia abbiamo 5 specie appartenenti alla famiglia dei Viperidi; di cui due sole specie presenti in Umbria:
I caratteri distintivi sono una testa triangolare ben distinta dal collo, muso squadrato con apice rivolto verso l’alto, pupille verticali ellittiche, corpo tozzo che termina bruscamente con una coda breve e sottile, la lunghezza degli adulti solitamente inferiore agli 80 cm e comunque sempre ampiamente al di sotto del metro.
La livrea può essere variabile da individuo a individuo, generalmente va dal rosso-marrone al grigiastro con corte bande scure trasversali.
Stato di conservazione vulnerabile; è una specie protetta da varie convenzioni internazionali, tra cui la CITES.
Le vipere presenti nel nostro territorio, pur essendo animali velenosi, raramente comportano un rischio per l’uomo. Essendo rettili molto elusivi solitamente fuggono ai primi segni di presenza umana, o comunque non risultano mordaci a meno che non siano molestati o disturbati. È sempre bene porre attenzione ed essere prudenti quando ci si trova in contesti naturali, rispettando la presenza di questi animali. Bisogna inoltre tener conto che, essendo animali protetti, l’uccisione o il maltrattamento rappresenta un reato che comporta sanzioni pecuniarie.
Cosa fare
Quando siamo in campagna o in un’escursione in montagna è opportuno prendere alcune precauzioni, come indossare protezioni adeguate se camminiamo in mezzo all’erba alta, fare rumore provocando vibrazioni nel terreno, che “avvisano” i serpenti della nostra presenza e li fanno allontanare, prestare attenzione nei pressi di accumuli di pietre dove i serpenti possono trovare riparo, e lungo i corsi d’acqua, dove i serpenti vanno ad abbeverarsi.
Gli animali selvatici tendono a difendersi solo se si sentono in grave minaccia altrimenti sceglieranno sempre di allontanarsi da noi. Il pericolo che noi percepiamo quando incontriamo sulla nostra strada un serpente è maggiore del pericolo che realmente corriamo, ma occorre prestare comunque prudenza.
Quando ci si imbatte in un serpente in aperta campagna o in un ambiente naturale è bene lasciare che si allontani da solo, evitando in ogni caso di disturbarlo o di ucciderlo.
Tutti i serpenti, quelli non velenosi così come le vipere, sono tutelati da convenzioni comunitarie e da norme nazionali; quando non anche da convenzioni internazionale come la CITES.
Sono considerate specie che richiedono una protezione rigorosa su tutto il territorio nazionale: ne è vietata rigorosamente la cattura, la molestia e l’uccisione intenzionali, il deterioramento o la distruzione dei siti di riproduzione o di riposo.
Può capitare che i serpenti trovino riparo anche in prossimità delle nostre abitazioni, nei giardini, negli orti nelle legnaie, nelle nostre auto o luoghi simili.
In caso di potenziale pericolo, a tutela dei bambini, di eventuali animali domestici e del serpente stesso, è opportuno catturare (senza danni) e delocalizzare (in area idonea) l’esemplare.
Possiamo ci si può rivolgere:
Nella sventurata circostanza che il nostro incontro con il serpente si concluda con un morso, sia che si tratti di serpenti velenosi o meno, è necessario recarsi al pronto soccorso per sottoporsi ad una profilassi che escluda il rischio di infezioni.
I segni lasciati dal morso della vipera sono caratterizzati da due forellini più profondi alla distanza massima di mezzo centimetro o un centimetro, talvolta accompagnati da altri fori più lievi lasciati dagli altri denti; mentre il morso di un serpente non velenoso è caratterizzato da tanti piccoli segni dovuti ai denti non pronunciati dell’animale.