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Serpente ucciso, il prof. non ci sta “Ma quale vipera, era innocuo”

Non una vipera velenosa, bensì una biscia d’acqua del tutto innocua. Che per altro, come tutti i rettili, è una specie protetta dalla normativa nazionale. Non è passata inosservata, anche per il rilievo mediatico concessogli da un quotidiano regionale e da un blog del territorio, l’uccisione del serpente di oltre un metro di lunghezza avvenuta a Campello sul Clitunno domenica scorsa.

Ed è proprio contro i media, oltre che contro l’autore dell’uccisione, che si scaglia il professor Bernardino Ragni, zoologo dell’Università di Perugia. Gli è bastato dare un’occhiata alla foto che ritrae il ‘serpenticida’ insieme al sindaco di Campello con il rettile a mo’ di trofeo per decretare che non si tratta affatto di una vipera, bensì di una ‘natrice dal collare’, comunemente nota come biscia d’acqua. Un serpente assolutamente non velenoso, a differenza di quanto messo in evidenza nell’articolo, e che, come ipotizza il professore, si era allontanata dai luoghi abitualmente frequentati alla ricerca di un po’ di refrigerio dalla calura estiva.

“Quella uccisa – scrive Ragni – è una grande femmina di almeno 15 anni, inoffensiva, grande mangiatrice di anfibi ed altri rettili, tra cui la vera vipera. Ma – continua il professore, non senza ironia per i toni trionfalistici con cui è stata trattata la vicenda – c’è un altro dettaglio del quale nessun protagonista della vicenda si è curato: tutti i rettili sono specie protette dalla normativa nazionale e comunitaria”.

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