Se in Serie A l’incognita sull’effettiva penalizzazione che sarà comminata alla Juventus costringe all’incertezza gli stessi bianconeri e i club in lizza per un posto in Europa, in Serie B, dopo i casi Parma e Reggina che hanno cambiato la classifica in zona playoff, c’è un’altra “polpetta” che rischia di avvelenare la corsa salvezza.
La Sampdoria, retrocessa in B sul campo, sull’orlo del fallimento, spinge a pericolose valutazioni gli ambienti delle squadre invischiate nella lotta salvezza. Ridotta praticamente a Perugia, Brescia, Cosenza e Cittadella. Sul campo. Ma i verdetti del campo potrebbero non essere definitivi.
Il fallimento della Sampdoria porterebbe infatti alla riammissione in B di un club retrocesso in questa stagione. Anche il Cosenza, che ha già beneficiato della riammissione nel 2021 dopo il fallimento del Chievo. Perché la regola dello stop al beneficio reiterato vale per il ripescaggio.
Questi, da regolamento, i criteri in vigore per la riammissione in B:
“La riammissione al Campionato di Serie B delle società retrocesse dal medesimo Campionato prevista dall’art. 49, comma 5 delle NOIF, avverrà utilizzando la seguente graduatoria:
1^ società classificatasi 17° nel Campionato di Serie B, 2^società classificatasi 18° nel Campionato di Serie B, 3^società classificatasi 19° nel Campionato di Serie B, 4^ società classificatasi 20° nel Campionato di Serie B.
Le suddette società, qualora non ammesse al Campionato di Serie C saranno computate esclusivamente ai fini della redazione della classifica finale, ma non potranno usufruire della riammissione in Serie B”.
Il ripescaggio avviene invece solo nel caso in cui siano stati riempiti tutti i posti tramite riammissione, ma ce ne siano ancora di vacanti.
Tant’è che la società rossoblu è dovuta intervenire in una nota con cui, dopo aver ribadito la volontà di volersi salvare sul campo, ha ribadito l’appello per attuare da subito l’annunciata riforma dei campionati, portando la Serie B a 22 squadre. Argomentando la necessità di limitare l’eccessivo turnover, caso unico tra i campionati professionistici d’Europa, in un campionato che, tra promozioni e retrocessioni, viene lasciato ogni anno da ben 7 squadre tra le 20 partecipanti.
Riforma da sostenere, economicamente, attraverso “un diverso e più vantaggioso accordo sulla distribuzione dei diritti tv”.
Da Benevento, con la squadra ultima e già retrocessa, guardano con qualche speranza alle disgrazie altrui alla vigilia della trasferta di Perugia. Oltre a quella della Sampdoria, infatti, si scommette sul possibile fallimento della Reggina, nonostante dallo Stretto assicurino che i conti sono ora in ordine e che quindi non ci saranno problemi per l’iscrizione.
Se non sarà così, due posti liberi consentirebbero il ripescaggio della perdente del playout ed anche della terz’ultima classificata. Posto che il Benevento, in teoria, potrebbe ancora raggiungere.
Una prospettiva che dà ancora più stimoli alle Streghe, attese al Curi dai Grifoni a cui serve invece la vittoria che varrebbe, in caso di sconfitta del Brescia a Palermo, l’accesso allo spareggio playout.
Proprio da Brescia, piazza che come Benevento e Perugia si è ritrovata in un anno dal coltivare il sogno della Serie A all’incubo retrocessione in C, i tifosi non vogliono venga presa in considerazione l’opzione riammissione. Orgoglio, tattica psicologica per spingere le Rondinelle o solo scaramanzia?
In tutto questo, attenzione a giocarsi le vesti della Sampdoria prima che la società blucerchiata sia effettivamente “morta”.
Per rilevare la Samp, come ha chiarito Gianluca Vidal, custode del trust Rosan, servono milioni freschi e in tempi rapidi. Non essendo credibile l’ipotesi di un “bond convertibile” per dare ancora fiducia a Massimo Ferrero.
Non resta quindi che il passaggio di mano. Per il quale c’è da valutare la convenienza economica tra una ripartenza dai Dilettanti o il mantenimento del titolo sportivo, nel caso in cui venga approvato un piano di rientro con i creditori. Una strada molto difficile e lunga, anche per i finanziari che sarebbero interessati ad acquistare la Samp, come Barnaba, Zanetti, Radrizzani, Mincione.
Insomma, chi può ancora giocarsela è avvertito: la permanenza in B, meglio conquistarsela sul campo.