Dolce vita

Serata di jazz a Deruta dedicata alle donne e alla lotta contro la violenza di genere

Serata dedicata alle donne a Deruta lo scorso sabato, 8 giugno, con un evento di beneficenza in favore dei Centri Antiviolenza di Perugia e Terni gestiti dall’Associazione Liberamente Donna ETS. Organizzato da Valter Puliti con il supporto della Società delle Estranee, la Dot Radio di Spello, Pannonica Jazz Club, l’evento ha voluto creare  un momento di sensibilizzazione verso il problema della violenza di genere.

Elena Bistocchi e Sara Pasquino hanno presentato in apertura l’associazione Liberamente Donna spiegando le attività e il lavoro che compie in questo campo così delicato e mettendo in evidenza quanto sia importante il sostegno che si può offrire alle donne in difficoltà.

Il concerto è stato aperto da Claudia Aliotta, che ha anche condotto la serata, insieme al pianista Luca Cipiciani; il duo ha proposto un tributo alla compositrice afroamericana Irene Higginbotham, definita dal musicologo Ted Gioia “una delle cinque songwriter che ha contribuito a modellare il linguaggio del jazz”.

Programma all’insegna dello swing e del blues anni Quaranta quello proposto dalla cantante che si è fatta apprezzare per lo charme e la raffinatezza nell’esecuzione dei brani. Di seguito Cecilia Brunori è stata protagonista, supportata egregiamente da Luca Cipiciani, di un sentito e appassionato “Omaggio a Nina Simone” che ha messo in luce tutto il carisma, la grinta e le capacità interpretative della Brunori.

In chiusura “Quasi blu” di Joy Grifoni Trio,  un progetto raffinato, originale e ricco di poesia incentrato sulla rivisitazione in chiave jazz di grandi classici della canzone italiana. Da De Andrè a Tenco, passando per testi originali della Grifoni e versi di Pasolini, il trio ha creato un sound di raffinata atmosfera con la voce incisiva e il contrabbasso  della musicista di Narni, in sintonia con il supporto armonico e le improvvisazioni della chitarra di Maurizio Chiani e le morbide evoluzioni alla flicorno e al trombone di Antonio Micori.