Norma sul transito a motore, Cai e altre sigle mobilitate anche da fuori Umbria, Federcaccia e Libera Caccia si appellano al Governo contro i "facinorosi talebani dell'ambientalismo"
E’ diventato nazionale il caso della normativa sul transito nei sentieri in Umbria. Perché la mobilitazione ambientalista contro il cosiddetto emendamento Puletti – dal nome del consigliere che ha presentato il provvedimento poi approvato a maggioranza dal Consiglio regionale dell’Umbria, con il voto unanime del centrodestra – ha chiamato a Perugia, sabato, anche sigle e rappresentanti di associazioni escursionistiche e ambientaliste di altre regioni. Dopo che della questione erano stati interessati anche vertici nazionali delle associazioni, come il Cai.
Ma anche perché a difesa della norma, che consente il transito dei mezzi a motore dove non espressamente vietato, si sono espressi i presidenti nazionali di Federcaccia e Libera Caccia, che hanno manifestato anche la loro solidarietà a Puletti per i pesanti insulti e le minacce ricevute durante la manifestazione, con l’esponente della Lega scortata dalla polizia mentre cercava di raggiungere la propria auto nel parcheggio pubblico.
Gli ambientalisti: rischia di colpire l’ambiente montano
in piazza a Perugia, con scarponi, zaini in spalla e fischietti, oltre a quelli del Cai si sono ritrovati rappresentanti delle associazioni Agesci, Aigae, All Mountain Foligno, Collegio Regionale Guide Cicloescursionismo, Csen, Epic, Fai, Fiab Perugia, Fie, Fugs (Speleologia), Gusta Trevi, Italia Nostra, La Rampicorno, Lagap, Legambiente, Natura Avventura, Natural Slow Life, Orme-Camminare Liberi, Pale Guerro Hero, Pedale Spellano, Sentieri Partigiani Terni, Subasio, Umbria Green Holidays, Wwf.
Sigle che chiedono che gli effetti dell’emendamento Puletti vengano immediatamente bloccati. “Tale modifica della legge – evidenziano i promotori della protesta – rischia di colpire duramente e impoverire quel grande patrimonio naturalistico, storico e ambientale dell’ambiente montano umbro, che costituisce anche un grande valore aggiunto turistico“. Da qui la decisione di manifestare in piazza per tenere alta l’attenzione su questo tema e indurre la Regione a rivedere la norma.
Il confronto tra Puletti e il Cai
Il nodo, però, è sulla possibilità di conciliare le richieste degli escursionisti e dei ciclisti con quelle dei cacciatori, dei cercatori di funghi e tartufi e dei motociclisti da enduro. I primi, pur dicendosi ora pronti a sedere intorno a un tavolo, ribadiscono che le esigenze non sono conciliabili: dove transitano auto e moto non si può andare a piedi. Gli altri, invece, lamentano le multe e i contenziosi subiti negli anni passati pur in assenza di un esplicito divieto di transito.
Nel confronto avuto sabato mattina nell’atrio del Consiglio regionale tra il consigliere Manuela Puletti e il presidente Cai Umbria Gian Luca Angeli, mentre nella piazza antistante i manifestanti intonavano cori di protesta, lo scoglio è stato ancora rappresentato da quel principio di convivenza. Che Puletti rivendica, come fondamento della sua iniziativa, affinché tutti abbiano modo di frequentare la montagna, nel rispetto di norme trasparenti. E che per gli ambientalisti è invece inconciliabile, così come in città le piste ciclopedonali – è l’esempio fatto – sono altra cosa dalle strade su cui transitano mezzi a motore.
L’intervento della polizia
Un confronto che però, pur nell’evidente inconciliabilità delle posizioni, si è svolto in modo pacato. Così come con singoli manifestanti con cui all’inizio Puletti ha parlato.
Fino a quando l’esponente della Lega ha lasciato il Palazzo della Regione, scortata dalle forze dell’ordine. A quel punto, un gruppo di una trentina di manifestanti l’ha seguita, fin dentro la Rocca Paolina e le scale mobili. Anche con spintoni che sono volati con le forze di polizia. E parole pesanti, con insulti e minacce, che qualcuno ha urlato nei confronti di Puletti.
Buconi (Federcaccia): “Facinorosi talebani”
“Facinorosi talebani” li ha definiti il presidente nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi. Che ha espresso solidarietà a Puletti, commentando a proposito di quanto avvenuto sabato: “È l’ennesimo esempio di come una legittima differenza di opinioni e modi di intendere la natura e gli animali abbia preso in certi ambienti una deriva che pare inarrestabile, trasformandosi in una sorta di guerra di religione contro chi per qualsiasi motivo viene visto come un nemico, sia esso un cacciatore, un pescatore o un cittadino che esprime idee diverse dal pensiero unico animal ambientalista. Una situazione intollerabile per la quale Federcaccia intende chiedere, di nuovo e con ancora più convinzione, un intervento legislativo forte e concreto”.
L’appello al Governo di Sparvoli (Anlc) contro le campagne anticaccia
“Purtroppo, è accaduto di nuovo. E purtroppo accadrà ancora” il commento del presidente nazionale di Libera Caccia, Paolo Sparvoli. Che ha aggiunto: “Questa volta, ad affrontare con coraggio e coerenza politica un gruppetto di anticaccia sempre più scalmanati e offensivi è stata la consigliera della Regione Umbria Manuela Puletti, colpevole solo di difendere a testa alta le sue ragioni di amministratrice pragmatica che non cede ai ricatti politici degli estremisti più intolleranti e alla loro incivile violenza verbale”.
Sparvoli si appella al Governo contro le continue campagne denigratorie contro i cacciatori e chi li difende: “Mentre a nome mio personale e di tutta la Libera Caccia umbra e nazionale formulo la più viva e affettuosa solidarietà alla coraggiosa politica, sento il dovere di sollecitare il Governo a prendere misure idonee ad evitare che il fanatismo di pochi continui a disinformare, inquinando la normale dialettica politica di una regione e di uno Stato civile. Ad esasperare gli animi dei cittadini e ad alimentare le proteste, contribuisce, infatti, una campagna orchestrata in maniera scorretta e faziosa che riesce, del tutto impunemente, a diffondere notizie allarmistiche destituite di ogni fondamento”.
Loretoni: “Non è un ‘regalo’ ai cacciatori
“Quanto accaduto – è il commento del presidente umbro della Libera Caccia, Lando Loretoni – mostra che l’estremismo e la violenza, di cui spesso sono accusati i cacciatori, è da ricercare in tutt’altre direzioni. Un estremismo che si sottrae al dialogo e che spesso ci ha visti costretti, come associazione, a far valere i diritti dei cittadini-cacciatori nelle aule di tribunale. Così è stato anche per molti contenziosi nati proprio dalla lacunosa normativa sull’accesso, con i mezzi a motore, su sentieri e mulattiere dove non sono presenti tabelle di divieto”. Per questo secondo Loretoni l’emendamento Puletti non è un “regalo” ai cacciatori, ma “un atto di trasparenza e di giustizia a beneficio di tutti i cittadini”.
Il presidente umbro della Libera Caccia manda poi un messaggio alle istituzioni regionali: “L’emendamento Puletti rappresenta uno dei pochi casi in cui la Regione ha dimostrato attenzione anche verso il mondo venatorio, mettendone le istanze al pari di quelle di altre categorie, sinora sempre privilegiate ancorché minoritarie. Ci auguriamo che i partiti di maggioranza non si facciano impressionare dalle proteste ambientaliste, appunto minoritarie nel territorio. E che, in eventuali azioni di miglioramento della normativa, non si cancelli un atto di trasparenza deciso sulla base di un sacrosanto diritto, quello di non essere puniti per ciò che non è espressamente vietato. Una posizione, questa – ricorda – già rappresentata ai vertici della Regione dalle associazioni venatorie e ribadita dai cacciatori nelle varie assemblee che si stanno tenendo nei territori”.