Continua a tenere banco il dibattito sulla normativa che regolamenta l’accesso alla viabilità secondaria in Umbria, cambiata con il cosiddetto emendamento Puletti, approvato a dicembre dal Consiglio regionale, che consente anche il transito con i mezzi a motore dove non espressamente vietato.
Un dibattito che ormai ha travalicato i confini regionali. Il Cai, principale promotore, insieme ad altre 23 sigle di associazioni escursionistiche, ambientalistiche e culturali, della manifestazione che si è tenuta sabato scorso a Perugia per protestare contro il provvedimento – iniziativa a cui hanno partecipato anche associati provenienti da altre regioni – bacchetta la Regione Umbria, all’indomani della presentazione alla Bit di Milano del progetto sul turismo lento.
Il presidente del Cai Umbria, Gianluca Angeli, che sabato, nell’atrio di Palazzo Cesaroni, ha avuto un confronto con Puletti, pacato nei toni ma dal quale ognuno è rimasto sulle proprie posizioni, prende spunto dalle dichiarazioni fatte alla Bit dalla governatrice umbra Tesei e dall’assessore Agabiti: “La Regione Umbria prima modifica la legge regionale e consente di fatto ai veicoli a motore di percorrere sentieri e strade di servizio montane, poi afferma ai massimi livelli la volontà di sviluppare e valorizzare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici. Ci sembrano due iniziative del tutto inconciliabili, anzi la prima iniziativa è una vera e propria azione di demarketing della seconda”.
Angeli ricorda che il Cai e le altre associazioni che hanno protestato proprio per tenere alta l’attenzione su questo tema attendono ancora una risposta alle richieste avanzate ai massimi vertici regionali nell’incontro dell’11 gennaio scorso.
E rispetto alla manifestazione di sabato, Angeli chiarisce: “Abbiamo manifestato pubblicamente il nostro dissenso davanti alle sedi della Regione, con una iniziativa civile e pacifica. A questo proposito voglio comunque esprimere, interpretando il sentimento di tutti, il rammarico per alcune isolate intemperanze verbali, da cui ci dissociamo in maniera netta, rivolte alla consigliera regionale regionale autrice dell’iniziativa di legge. Il Cai-Umbria e le altre associazioni – sottolinea Angeli – si sono sempre poste in maniera responsabile e costruttiva rispetto alla questione, pur esprimendo un netto ‘no’ ai veicoli sui sentieri“.
Angeli conclude rispondendo ad alcune note uscite dopo la manifestazione di sabato: “Non abbiamo mai considerato ‘delinquenti’ i cacciatori, gli enduristi e chiunque altro sostenga posizioni contrarie alle nostre; come pure non abbiamo mai rifiutato, un confronto con questi soggetti, peraltro mai promosso da alcuno. E comunque – conclude – riteniamo a questo proposito che un eventuale ‘confronto’ si sarebbe dovuto svolgere prima e non dopo l’approvazione dell’emendamento che ha modificato la legge. Rimaniamo in attesa”.
E a dimostrazione di come il “caso sentieri” non sia più solo una questione umbra, il Cai a primavera organizzerà ad Assisi la propria assemblea nazionale, con oltre mille delegati provenienti da tutta Italia. Una decisione – quella di scegliere l’Umbria – in realtà presa in tempi non sospetti, ma che ora appare quantomai attuale.
Ma la battaglia si sposta sul piano nazionale anche da parte di chi difende il provvedimento, ritenendo che faccia chiarezza di fronte a possibili interpretazioni che hanno portato a contenziosi e multe, spesso ritenute ingiuste, a danno di cacciatori, cercatori di funghi e tartufi ed altre categorie che utilizzano mezzi a motore.
Dopo gli interventi dei presidenti nazionali di Federcaccia, Massimo Buconi, e di Libera Caccia, Paolo Sparvoli, che hanno manifestato solidarietà a Puletti, invitando il Governo a prendere provvedimenti contro le manifestazioni e le campagne denigratorie di quelli che chiamano estremisti dell’ambientalismo, su quanto avvenuto sabato è intervenuto anche il senatore Francesco Bruzzone, responsabile nazionale del dipartimento gestione fauna selvatica della Lega. Che fa un parallelo tra i fatti di Perugia e quelli di Legnano: “A poche ore dagli atti vandalici subiti dalla sezione della Lega di Legnano, ad opera di soggetti palesemente appartenenti ad organizzazioni animaliste, si ripetono altri fatti che necessitano una dura condanna da parte di chiunque ritenga che la convivenza e il buonsenso debbano sempre essere presenti nella nostra società. Manuela Puletti, consigliere regionale della Lega dell’Umbria, ha subito aggressioni verbali molto pesanti durante lo svolgimento della sua doverosa attività istituzionale, nel tentativo di armonizzare l’uso dei sentieri e dei percorsi agro-silvo-pastorali da parte di tutti i soggetti interessati, escursionisti, bikers, enduristi, agricoltori e cacciatori.
“Inizio ad avere qualche preoccupazione rispetto a questa deriva – evidenzia Bruzzone – impregnata di violenza e vandalismi che ad oggi non hanno trovato condanna dalle più importanti sigle ambientaliste, peraltro presenti al momento delle aggressioni verbali subite dalla consigliera Puletti. Non vorrei mai che gli esempi dati dagli integralisti dell’ambiente e del clima, che ormai troppo spesso bloccano il traffico o imbrattano i monumenti del nostro paese, possano aprire la strada a eventi come quello di Legnano e quello di Perugia”.
Ma del “caso” sentieri si discute anche a livello locale. Così Claudio Tortoioli, presidente dell’Associazione naturalistico-venatoria Nata Libera Perugia: “Esprimiamo solidarietà a Manuela Puletti, prima come donna e poi come consigliere regionale, per i pesanti attacchi verbali subiti. Insieme al sostegno, alla stessa Puletti e a tutta la Lega, per una normativa che condividiamo, perché nasce da un principio sacrosanto: la ruralità appartiene a tutti. E in una regione dove tanti anziani amano recarsi nei boschi e nelle aree di campagna, troviamo ingiusto che questi siano esclusi dall’accesso ad alcune aree o che debbano trovarsi multati a causa di una normativa lacunosa, che era stato fino ad ora”.
“I cacciatori e coloro che raccolgono i frutti spontanei della terra – prosegue Tortoioli – rappresentano un presidio per il territorio. Pensiamo soltanto alla segnalazione di incendi o di discariche abusive. Eppure sono fatti spesso bersaglio, insieme a chi, come Puletti, ne raccoglie le istanze, da parte di questi pseudo-ambientalisti intolleranti. Ci auguriamo che l’assessore Morroni – conclude il presidente di Nata Libera – non faccia marcia indietro, annullando, con i regolamenti, gli effetti di un provvedimento che condividiamo appieno”.