(Ale. Chi.) – La richiesta arriva dall'intero gruppo dei laici di centro-destra, ad esclusione di Annibale Marini, del Consiglio Superiore della Magistratura, e riguarda l'apertura di una pratica sul giudice Alessandro Nencini, presidente del consiglio presso il Tribunale di Firenze per l'appello bis sull'omicidio di Meredith Kercher. Sotto accusa sarebbero le interviste rilasciate all'indomani della sentenza. Ora spetta al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli decidere.
La risposta – Nencini ha così risposto all'ANSA: “In relazione agli articoli di stampa che hanno riportato mie affermazioni sul processo per la morte di Meredith Kercher intendo precisare che non vi è stata alcuna intervista organizzata o preordinata. Ho incontrato casualmente alcuni giornalisti nei corridoi del palazzo di giustizia che mi hanno riferito di voci ed illazioni che circolavano sulla durata della camera di consiglio. Ho quindi avuto con loro un breve colloquio destinato, nelle mie intenzioni, a chiarire possibili equivoci. Di questo mi assumo la responsabilità, riaffermando che non ho inteso anticipare in alcun modo le motivazioni della sentenza. In particolare non ho espresso alcun giudizio sulla strategia processuale delle difese degli imputati. Anzi l'unico riferimento, peraltro riportato nell'articolo apparso sul Messaggero, è quello in cui ho affermato che gli imputati sono stati difesi nel processo 'ad altissimo livello'. Se le mie parole hanno generato fraintendimenti su questo punto e sulla assoluta legittimità della scelta di un imputato di rendere spontanee dichiarazioni me ne rammarico. Queste precisazioni erano doverose per il rispetto che devo alle persone che con me hanno partecipato al processo e all'Ordine cui mi onoro di appartenere; oltre che per coerenza con la mia storia professionale, fatta di oltre trenta anni di lavoro svolto senza riflettori e senza interviste”.
I gossip – Intanto si susseguono nuovi gossip su una presunta relazione tra Raffaele Sollecito e una nuova ragazza: la giovane sarebbe originaria della provincia di Treviso, avrebbe 32 anni, e sarebbe stata con lui al momento della lettura della sentenza dell'appello bis, alla quale, come si ricorderà, Raffaele non era presente.
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