Dopo la sentenza di condanna per 10 imputati nel processo legato all'inchiesta Zodiaco arriva anche il commento della Lav che, insieme all'U.N.A. Di Foligno, si era costituita parte civile nel procedimento. Il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, esprime il proprio plauso per il lavoro dei Nas e della Magistratura, per aver condotto in modo egregio le indagini che hanno inchiodato veterinari, fantini e proprietari di scuderie, responsabili di aver “dopato” ben 18 cavalli durante lo svolgimento dei Campionati Italiani Endurance, di gare dell'Unire e nell'ambito della Quintana di Foligno. Fatti che l'inchiesta ha accertato sono stati commessi fra il 2005 e il 2006. Il commento più duro dell'associazione animalista è riservato ai veterinari coinvolti, colpevoli non solo di atti contro la salute degli animali, ma anche di aver tradito la propria professione. In perfetta linea con la sentenza di primo grado che le difese dei condannati hanno già annunciato di voler impugnare in appello.
La LAV aveva già protestato nel giugno scorso, davanti al Campo de li Giochi durante lo svolgimento della Quintana (video), per la morte della cavalla Estrada, trafitta come si ricorderà da una bandierina durante le prove ufficiali. Ora e ora torna a chiedere che si continui a far luce anche su quell'episodio.
“Le dieci condanne per doping alla Quintana di Foligno (Perugia) non lasciano spazio all’immaginazione – dichara, Gianluca Felicetti presidente della Lav – è il sistema dell’utilizzo dei cavalli in queste manifestazioni che va cambiato. Secondo quanto emerso, la commistione tra allevatori, proprietari, fantini e veterinari era una vera e propria associazione finalizzata a fare del male agli animali e a prendere in giro Foligno, l’Umbria e tutti gli italiani. Esprimiamo il nostro plauso al Nas dei Carabinieri e alla Magistratura – continua Felicetti – per le brillanti indagini dell’operazione battezzata “Zodiaco” e per il giudizio. Riguardo alla condanna dei due medici veterinari, la LAV chiede all’Ordine provinciale e alla Federazione nazionale dei medici veterinari la loro sospensione cautelare fino al definitivo giudizio. La loro condanna è tanto più grave considerando che tra le finalità stabilite dal Codice deontologico dei medici veterinari vi è la 'promozione del rispetto degli animali e del loro benessere in quanto esseri senzienti', mentre, secondo l’inchiesta, i due avrebbero dimostrato di fare esattamente il contrario, con danno per l’immagine dell’intera categoria. La LAV – conclude Felicetti – oltre a continuare a chiedere l’abolizione delle manifestazioni con uso di animali, rinnova l’appello a fare luce anche sul ferimento e il successivo abbattimento della cavalla Estrada durante la prova in notturna della Giostra del giugno scorso”. (Gi.Ma.)
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