Spoleto

Sentenza choc su Prg, Sindaco “ci lavoriamo da mesi”

Arriva a stretto giro di posta la dichiarazione del Sindaco di Spoleto Andrea Sisti dopo la sentenza choc della Corte Costituzionale, anticipata ieri da Tuttoggi.info, che ha dichiarato incostituzionale la norma “salva-prg” (del Comune di Spoleto e non solo) con ripercussioni che, a quanto pare, non è possibile quantificare né sotto il profilo della avvenuta edificabilità, né sotto quello puramente tributario per la riscossione dell’Imu da quei proprietari che hanno tentato per anni di mantenere agricoli i propri terreni, trasformati invece dal Prg in edificabili con obbligo quindi di pagare l’imposta.

Stiamo lavorando sulla questione da alcuni mesi ed abbiamo presentato alla Regione istanza di convalida del parere ‘sismico’ ai sensi dell’art. 21-nonies della legge 241 del 1990. Questo non significa assolutamente che siamo di fronte all’annullamento del PRG, solo che sapevamo che l’iter adottato nel 2014 poteva essere invalidato dall’incostituzionalità dell’art. 22 comma 2 della legge regionale n. 5 del 2014 e quindi, in virtù di questa eventualità, abbiamo iniziato a muoverci già da febbraio di quest’anno” dichiara il primo cittadino “Il lavoro che stiamo portando avanti riguarda il parere per la convalida, trattandosi di fatto dell’emissione di un nuovo parere che, anche alla luce della sentenza di ieri, può comportare una revisione parziale del Piano Regolatore Generale. È ovviamente presto per pronunciarsi in via definitiva sulla questione. Possiamo dire che a livello procedurale dovremmo riuscire, tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre, a definire l’iter da seguire”.

Sentenza choc, Corte Costituzionale boccia PRG “Norma regione Umbria è incostituzionale” | Comune Spoleto a rischio?

Che il Sindaco, in questi giorni in ferie, dovesse dire qualcosa sulla vicenda esplosa ieri, era fin troppo ovvio e quindi si può comprendere bene il continuo ricorso al condizionale. Dove comprendere non è sinonimo di condividere, né giustificare.

A quale iter il Comune (e la Regione, chiamata in causa dal sindaco) stia pensando non è dato sapere. Non fosse che la Consulta si è espressa in modo cristallino: senza la microzonazione sismica approvata dal Genio civile, non è applicabile alcun altro tipo di convalida.

Da ciò la dichiarazione di incostituzionalità della norma regionale che – bypassando la Carta costituzionale e il Testo unico sull’edilizia permetteva ai municipi in difetto di microzonazione (sismica, vale ripeterlo per la delicatezza delle risultanze tecniche di un simile documento per di più su un territorio ad alta vulnerabilità) di salvare capra e cavoli con il semplice voto del consiglio comunale – rende nulli (dunque non annullabili?) tutti gli atti conseguenti.

Questo il testo dell’articolo 21-octies della legge 241/90 “(Annullamento d’ufficio). 1. Il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell’articolo 21-octies, esclusi i casi di cui al medesimo articolo
21-octies, comma 2, puo’ essere annullato d’ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole, comunque non superiore a dodici mesi dal momento dell’adozione dei
provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, inclusi i casi in cui il provvedimento si sia formato ai sensi dell’articolo 20, e tenendo conto degli interessi dei
destinatari e dei controinteressati, dall’organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge. Rimangono ferme le responsabilita’ connesse all’adozione e al mancato annullamento del
provvedimento illegittimo. 2. E’ fatta salva la possibilita’ di convalida del provvedimento
annullabile, sussistendone le ragioni di interesse pubblico ed entro un termine ragionevole.
2-bis. I provvedimenti amministrativi conseguiti sulla base di false rappresentazioni dei fatti o di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell’atto di notorieta’ false o mendaci per effetto
di condotte costituenti reato, accertate con sentenza passata in giudicato, possono essere annullati dall’amministrazione anche dopo la scadenza del termine di (dodici) mesi di cui al comma 1, fatta
salva l’applicazione delle sanzioni penali nonche’ delle sanzioni previste dal capo VI del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

Questioni tecnico-giuridiche che ovviamente sciorineranno uffici e studi legali e forse, speriamo di no, ulteriori corti di giustizia (non bastassero già 2 sentenze di Tar e Consiglio di Stato, 3 pareri di illegittimità costituzionale della Corte tributaria regionale di secondo grado e, appunto, il dispositivo della Corte Costituzionale).

Una questione che viene da lontano, da più di 20 anni, che, vale ricordarlo, non coinvolge direttamente l’operato politico di Sisti – anche se il sindaco ha più volte dichiarato di conoscere bene come funzionano i prg – ma un dubbio, leggendo la nota sindacale sorge spontaneo: se è vero che si sta lavorando “da alcuni mesi…già da febbraio di quest’anno” perché non si è presa in seria considerazione l’opzione di rifondere chi ha ingiustamente pagato per anni l’IMU?

Certo con uno sforzo finanziario straordinario per le casse del comune (i bene informati paventano uscite per poco meno di 5 milioni di euro) ma che magari, oltre a render giustizia ai cittadini interessati, avrebbe evitato la pronuncia della Consulta la cui applicazione non sembra comportare interventi solo sul piano tributario.  

(aggiornato il 30 luglio 2023 alle 16.00)

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