Il senatore Roberto Rampi affida a Facebook la denuncia sulla bagarre di venerdì pomeriggio al Senato che ha costretto la presidente Elisabetta Alberti Casellati a sospendere la seduta. Le telecamere dell’Aula in quel momento erano puntate sui banchi di presidenza e governo ma qualcosa tra i banchi è successo.
La giornata era particolarmente calda con gli interventi prima del vice premier Di Maio che ha relazionato sull’Air Force voluto dal precedente governo Renzi (il leader pentastellato ha confermato il taglio del contratto) e subito dopo del ministro della giustizia Bonafede, chiamato in question time a riferire sulla riforma delle intercettazioni e sui suoi rapporti con l’avvocato Lanzalone, finito al centro dell’inchiesta sullo stadio di Roma.
Ad accendere l’Aula è stato lo stesso titolare del dicastero che ha esordito: “..non ricordavo che il question time fosse strumento per trasformare il senato in un circolo ricreativo per forze politiche che non hanno niente (incomprensibile, n.d.r.) e nemmeno niente da fare”. E’ bagarre con i dem del capogruppo Marcucci che protestano a voce alta e decidono di abbandonare il consesso. La presidente Alberti Casellati ci prova ma ogni tentativo è vano. Fino a sospendere la seduta per un tafferuglio in corso. Pochi minuti dopo si torna in Aula. “Chiedo che vengano allontanati dall’Aula i senatori Lucidi e Rampi” annuncia la presidente che subito dopo riprende il ministro per la frase ‘offensiva’: “Ministro con tutto il rispetto che posso avere nei suoi confronti, a nessuno è permesso di usare espressioni che possano offendere la dignità di quest’aula. Lo dico a lei, lo dico a tutti. Neppure lei lo può fare”.
La vicenda si sposta di lì a poco sul web. A denunciare l’aggressione è il senatore Rampi che posta un video su Facebook: “di fronte a domande serie anche il Ministro Bonafede ha utilizzato questa occasione per aggredire il Senato e, quando abbiamo deciso di andarcene davanti a uno spettacolo vergognoso, arriva il senatore Lucidi che prima aggredisce verbalmente il capogruppo (Marcucci, n.d.r.) e poi quando io tento di documentare questo fatto mi aggredisce anche fisicamente…mi sono state messe le mani addosso da un senatore, si fa per dire, del M5S all’interno del Senato della Repubblica. Credo che questa cosa sia una degenerazione di cui tutti dovremmo preoccuparci, perché è così che si inizia e purtroppo la nostra storica ci racconta come si finisce”.
La notizia fa in breve tempo il giro del web (il video del deputato ha totalizzato quasi 20mila visualizzazioni) e rimbalza, neanche a dirlo, nel collegio umbro dove Lucidi, originario di Spoleto ma residente a Terni, è stato confermato il 4 marzo scorso per il secondo mandato.
“Stavamo uscendo dall’Aula” spiega Rampi “quando il senatore Lucidi ha cominciato a inveire contro il nostro capogruppo. A quel punto, vista quella foga ho deciso di riprenderlo con il cellulare ma Lucidi mi ha dato una manata facendo finire il telefonino in mezzo ai banchi. Il tutto davanti a un questore del senato. Adesso attendo di capire cosa succederà, se è mai possibile che si possano verificare situazioni simili all’interno dell’aula. Valuterò se citare per danni il senatore Lucidi”.
Alla riapertura dei lavori entrambi sono rimasti fuori dall’aula, allontanati dalla presidente del senato. Nessuna dichiarazione da parte del senatore umbro che però, un paio di ore dopo Rampi, posta sul profilo Facebook la notizia in cui il collega del M5S Gianluca Ferrara denuncia di essere stato aggredito verbalmente da Marcucci. “Solidarietà al collega e amico Ferrara per i fatti accaduti oggi in aula al Senato” scrive il parlamentare umbro, ma nessun accenno all’incontro ravvicinato con Rampi.
Per Rampi si tratta del primo allontanamento, probabilmente per aver utilizzato il videofonino in aula. Lucidi invece non è nuovo a simili intemperanze, come sa bene l’ex presidente del Senato Pietro Grasso che lo allontanò dall’aula nel 2014. Ancora nel 2017 venne richiamato all’ordine dai commessi a braccia alzate.
Chissà se i due parlamentari faranno pace. Seppur dai profili diversi (Rampi è un filosofo e scrittore; Lucidi un ingegnere), come pure dalla idee politiche, i due (chissà se lo sanno) hanno in comune la stessa passione per la musica: il deputato lombardo ha collaborato con artisti del calibro di Roberto Vecchioni e Eugenio Finardi; il collega umbro ha un passato di chitarrista con una band spoletina con cui, tra le altre esperienze, negli anni ’90 ha aperto un concerto degli Stadio.
Tornando all’attualità, che la tensione politica sia alta lo confermano i continui interventi dei presidenti dei due rami del Parlamento per arginare le tante, troppe intemperanze. Basti pensare che lo scorso 18 luglio si è verificata, stavolta alla Camera, una rissa tra esponenti di Fratelli d’Italia e Lega, con il Presidente Fico costretto a sospendere la seduta. E non sono passati che due mesi dal varo del Governo.
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