Perugia

“Seminiamo la pace”, fiaccolata perché cessino i combattimenti in Ucraina

“Seminiamo la pace”. Così Coldiretti Umbria e la Curia arcivescovile di Perugia hanno manifestato perché al più presto in Ucraina le armi lascino il posto al dialogo e alle trattative. Una fiaccolata in piazza IV Novembre alla quale hanno partecipato anche vari rappresentanti delle istituzioni. E culminata con la preghiera per la pace scritta dai giovani della Comunità di Taizé. “

In piazza IV Novembre gli interventi del presidente regionale della Coldiretti Albano Agabiti e il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti.

(foto e video Tommaso Benedetti)

Iniziativa di solidarietà

Coldiretti, insieme alla Caritas di Perugia e al mercato di “Campagna amica”, ha promosso una raccolta di aiuti da inviare nei prossimi giorni al popolo ucraino rimasto in patria a lottare per la libertà.

Le conseguenze anche per l’economia

“Siamo in piazza anche per dire – le parole di Agabiti – che con questa economia di guerra stiamo mettendo a repentaglio anche il futuro della nostra agricoltura e il futuro di un cibo sano per i cittadini se non si corre presto ai ripari su questi rincari che determinano scarsità di cereali e di concimi prodotti in particolare in Ucraina. Occorre cambiare politiche e strategie utilizzate nel nostro Paese e nell’Unione europea rivelatesi dinanzi a questa grave crisi sbagliate e per questo va ridiscusso tutto, perché per anni ci hanno costretto a non produrre determinati prodotti e messo vincoli su diverse produzioni, portandoci alla situazione di oggi in cui non abbiamo più la sovranità agro-alimentare”.

Bassetti: possano queste flebili luci rischiarare la notte del mondo

Bassetti ha rivolto un saluto particolare al parroco della comunità degli ucraini che sono in Perugia, don Vasil, esprimendogli “la nostra affettuosa solidarietà per tutto quello che sta facendo per la sua gente e dirgli che ci sentiamo, come italiani, anche ucraini insieme a lui”.

“Possano queste flebili luci – ha detto Bassetti – rischiarare la notte del mondo, il buio della follia e della morte. Sia questo nostro convenire, umile e discreto, un segno di speranza. Queste luci, accese nel cuore di Perugia, riscaldino il cuore di chi è nella sofferenza e nel dolore. Siano anche un segno per quanti sono alla guida degli stati perché orientino sempre le loro scelte verso i sentieri della pace e della collaborazione”.


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