di Alessandra Massari (*)
“La Repubblica italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. A partire dall’assunto contenuto dall’art. 32 della nostra Costituzione repubblicana, il Circolo SEL di Spoleto-Campello-Castel Ritaldi-Montefalco , sottoscrive pienamente l’appello del City Forum e del Tribunale del Malato per la tutela e la salvaguardia dell’Ospedale di Spoleto e auspica che le ragioni contenute nello stesso, sottoscritte dalle 37 associazioni cittadine e da oltre 13.000 cittadini, siano tenute nella dovuta considerazione dalla Presidente Marini nella stesura del Piano Sanitario Regionale.
I livelli essenziali di assistenza per i cittadini del nostro territorio non possono e non devono essere continuamente, costantemente e in maniera più o meno ambigua, abbassati a favore dell’Ospedale di Foligno, tirando in ballo, in questa ultima occasione, in maniera strumentale il Decreto Legge 95/2012, la cosiddetta spending review, perché se di tagli si parla che essi siano fatti in maniera proporzionale e applicati a tutte le strutture ospedaliere, e non solo a quella del San Matteo degli Infermi.
La strada che ha portato l’Ospedale di Spoleto a trovarsi nella critica e delicata situazione attuale è lunga, e non serve a niente piangere sul latte versato. L’importante è, a questo punto, limitare i danni per i cittadini dei nostri territori e per le generazioni che verranno. Non è scorretto ricordare tutti i servizio che negli ultimi anni sono stati trasferiti (unilateralmente!!!) da Spoleto a Foligno: Scuola Infermieri, Angiologia, Oculistica, Farmacia, Neurologia, Centro Trasfusionale, UTIC, Anatomia Patologica e Citologia, Archivio e Magazzino.
SEL ritiene che, stanti così le cose, nella impossibilità di tornare indietro rispetto alle scelte politiche effettuate, la Regione dell’Umbria e in particolar modo la sua Presidente Marini, debba garantire al nosocomio di Spoleto almeno:
1) il mantenimento dell’Emergenza –Urgenza e dei servizi ad essa correlati: Utic-Terapia Intensiva, Pronto Soccorso, Punto nascite;
2) una equa distribuzione dei Servizi tra gli ospedali di Spoleto e Foligno, salvaguardando le eccellenze presenti negli ospedali e evitando doppioni, ovvero che ciò che sta a Spoleto non deve stare a Foligno e viceversa.
Aldilà delle tante rassicurazioni ricevute a scadenze fisse e dei tanti dati statistici snocciolati dai dirigenti dell’ASL 3 per ribadire che l’ospedale gode di ottima salute, restano i fatti che dichiarano inequivocabilmente la spoliazione costante e sistematica dell’ospedale spoletino, che avviene, non nuoce sottolinearlo, nel silenzio assordante del partito di maggioranza che governa questa città, così come la nostra regione e che esprime la classe dirigente dell’Azienda sanitaria che sovrintende alla gestione dei servizi della salute dei nostri territori.
Sinistra Ecologia Libertà ritiene invece che il diritto alla salute, la difesa quindi dei più deboli e dei più indifesi e bisognosi debba venire prima degli interessi politici partitici e per questo chiede alla Presidente Marini di farsi interprete delle legittime istanze di tantissimi cittadini della regione che amministra.
(*) Coordinatrice Circolo SEL “Enrico Berlinguer”