Gli uomini della Guardia di Finanza di Perugia hanno concluso una specifica indagine in relazione a reati contro il patrimonio commessi da una dipendente infedele verso il suo datore di lavoro.
L’attività ha preso le mosse da una denuncia presentata dal titolare di una nota società perugina, il quale, sottoposto a controllo fiscale da parte della Agenzia delle Entrate, si era visto contestare l'emissione di fatture per operazioni inesistenti di notevole importo. Convinto della regolarità del proprio operato, l'imprenditore ha avviato una verifica contabile interna, all'esito della quale i sospetti ricadevano proprio su una sua dipendente. L’attività di indagine delle Fiamme Gialle tesa a ricostruire tutti i rapporti economico – finanziari contestati, ha poi evidenziato l'effettiva falsificazione delle scritture contabili e l’appropriazione, per gli anni dal 1996 al 2008, da parte di una dipendente in concorso con un altro imprenditore amico di circa un milione di Euro.
La dipendente infedele, in concorso con il complice, è stata quindi segnalata all'A.G. in ordine alle ipotesi di reato previste dagli artt. 81, 61 n. 7 – 11, 110, 640, 646, 485 e 491 del codice penale.
Il Tribunale di Perugia, in accoglimento del quadro probatorio, nei giorni scorsi ha disposto il sequestro preventivo di un appartamento a Bastia Umbra composto da 8 vani, una villa composta da 13 vani con autorimessa e tre terreni in Assisi, beni intestati o riconducibili alla dipendente in relazione al danno complessivo causato.