Perugia

Segre cittadina di Perugia, primo “sì”, ma con alcuni “se”

Passa in Commissione cultura a Palazzo dei Priori la proposta presentata dai gruppo di opposizione di centrosinistra di conferire la cittadinanza onoraria di Perugia a Liliana Segre.

Sopravvissuta all’Olocausto, nominata senatrice a vita nel 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Segre si è distinta per il suo impegno nella lotta alle discriminazioni di tutti i tipi. Ed è proprio su questo argomento che la senatrice è stata oggetto di minacce, violenza e insulti, a seguito della sua proposta di insediare una commissione straordinaria che si occuperà di contrastare l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo e l’istigazione all’odio.

Molti Comuni italiani e umbri (l’ultimo il Comune di Corciano) hanno già conferito o sono in procinto di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Proposta avanzata anche a Perugia, che ha avuto il primo via libero con il voto favorevole in Commissione.

Un voto che ha visto l’astensione della Lega e qualche perplessità da parte degli esponenti di maggioranza.

Il dibattito

Fotinì Giustozzi (FdI) aprendo il dibattito ha sostenuto quanto sia disdicevole il fatto che una persona come Liliana Segre sia stata costretta a dover ricorrere all’uso della scorta.

La consigliera ha evidenziato che da anni FdI ha una posizione di condanna dell’antisemitismo: per questo è scontato l’appoggio alla Senatrice Segre ed ai valori che rappresenta. In merito alla concessione della cittadinanza, Giustozzi ha ricordato che normalmente essa viene concessa a persone che hanno un qualche legame col territorio (ad esempio Maria Montessori o Renzo Arbore), ma non sempre è così, come dimostra l’esempio di Piero Terracina. Essendo questa una iniziativa assunta in varie città d’Italia, Giustozzi ha preannunciato un voto a favore dell’atto, chiedendo tuttavia agli istanti di cassare dalle premesse della mozione la fase “tra il silenzio e l’astensione del centro-destra”, relativamente all’istituzione della Commissione Segre in quanto fortemente politica e divisiva.

Francesco Vignaroli, capogruppo Progetto Perugia, ha riconosciuto che la mozione contiene in sé motivi di imbarazzo: è inevitabile, infatti, che si decida di votarla visto il valore della persona cui è dedicata, ma non si può sottacere che nelle premesse l’atto contiene frasi di chiara connotazione politica. Vignaroli ha però espresso rammarico per il tentativo di strumentalizzazione operato dalla sinistra.

Il capogruppo Lorenzo Mattioni ha precisato che la Lega riconosce l’alto valore della figura di Liliana Segre, cui, non a caso, il presidente della Repubblica ha concesso importanti riconoscimenti per i suoi indiscutibili meriti in campo sociale. Tuttavia i fatti che hanno preceduto la richiesta di concessione della cittadinanza sono stati a suo avviso profondamente strumentalizzati, riducendo la proposta ad una sorta di gara tra Comuni italiani. In conseguenza di ciò la Lega ha preannunciato un voto di astensione.

Francesca Renda (Blu) ha dichiarato di sostenere la mozione in ragione di ciò che Liliana Segre rappresenta; ha tuttavia suggerito una modifica del testo non sostanziale e, comunque, non accolta dagli istanti.

Per Emanuela Mori (IV) il tema in discussione è importante e la mozione propone, correttamente, di dare un segnale forte soprattutto ai giovani, sostenendo una donna, Liliana Segre, che è un simbolo del nostro Paese e della nostra storia. E’ inaccettabile, secondo Mori, che oggi la Senatrice sia costretta a subire attacchi ed offese solo per aver proposto la costituzione di una commissione; proprio per rispondere a ciò anche da Perugia deve partire un messaggio condiviso di unione ma anche di condanna.

Per Paolo Befani (FdI) ci sono valori universali su cui la politica non deve dividersi. Tra questi spicca il valore della memoria. Befani ha ricordato, nel merito, che nel corso della passata legislatura Fdi, attraverso la consigliera Pittola, propose di concedere la cittadinanza onoraria ad un’altra vittima delle deportazioni, ossia Piero Terracina, persona portatrice degli stessi valori di Liliana Segre. Per questo ha preannunciato un voto a favore della mozione chiedendo tuttavia agli istanti di modificare le premesse dell’atto per liberare il campo da ogni strumentalizzazione.

Elena Ranfa (PD) ha rimarcato che la tempistica sulla presentazione della mozione non è strumentale, bensì è legata ad una serie di atteggiamenti nuovi e vergognosi perpetrati nei confronti di una donna, la Segre, già vittima nel corso della sua vita di indicibili violenze. La proposta in sostanza è volta a chiarire alcuni valori che sono preziosi soprattutto per le giovani generazioni e che non devono cadere nel dimenticatoio.

Fabrizio Croce (Idee, persone, Perugia) ha fatto presente che dal dibattito è emerso come il valore simbolico della proposta sia riconosciuto da tutti senza colori politici; dunque la mozione non può non essere condivisa tenuto conto di ciò che rappresenta Liliana Segre per l’Italia. Non è un caso quindi se tantissimi Comuni si sono adoperati per concederle la cittadinanza onoraria.

Anche Massimo Pici (Perugia Civica) ha detto di non avere alcun dubbio sulla proposta, pur rimarcando il fatto che la mozione nelle premesse contiene alcuni passaggi discutibili che fanno riferimento a divisioni politiche parlamentari, oggi fuori luogo.

Per Francesca Tizi (M5S) la proposta della cittadinanza onoraria, ma anche quella della Senatrice Segre di costituire una Commissione di contrasto all’intolleranza ed al razzismo hanno il senso di non far dimenticare certi valori, sviluppando una cultura della memoria. Ha auspicato quindi una votazione unanime della mozione che punta a favorire una cultura del ricordo.

Gino Puletti (Progetto Perugia) ha preannunciato un voto a favore dell’atto, pur esprimendo, nel contempo, una certa dose di amarezza. Il consigliere ha detto di non comprendere, infatti, perché si utilizzino questi temi per motivi politici strumentali, inserendo nelle premesse della mozione frasi e valutazioni che nulla c’entrano col merito.

Il presidente della commissione Michele Cesaro (FI) ha sottolineato che oggi ci viene chiesto di votare tra il bene ed il male.

L’iter

Dopo una richiesta di sospensione di alcuni minuti per consentire ai firmatari della mozione di valutare la proposta di emendamento del testo, la capogruppo Bistocchi ha ripreso la parola per sottolineare che la mozione non risponde ad alcun ordine di scuderia e nelle premesse non contiene alcuna strumentalizzazione, ma solo la rappresentazione di ciò che è effettivamente avvenuto in Parlamento. Per andare incontro a tutti, in ogni caso, ha deciso di correggere la frase delle premesse ove si dice che la commissione parlamentare ha avuto il via libera “tra il silenzio e l’astensione del centro destra” con la frase “pur senza l’unanimità di tutte le forze politiche”.

Una modifica che ha consentito il via libera in Commissione. Il 9 dicembre il voto in Consiglio comunale.