Le immagini d’archivio del centro storico di Perugia ritrovate per caso in una ricerca di filmati dal cineasta sperimentale Cédric Dupire hanno aperto la performance audiovisiva con le musiche elettroniche del compositore e artista sonoro islandese Bjarni Gunnarsson. Il concerto per immagini, dopo viste panoramiche del capoluogo umbro (con suggestive riprese della Fontana Maggiore e di altri scorci) è passato a quelle di Istanbul per poi riusare un film super8 degli anni Sessanta al centro della prima parte “Journal Afghan”, dopodiché il lavoro, suddiviso in tre parti, derivanti ciascuna da un cortometraggio-composizione audiovisiva dei due artisti internazionali, è proceduto verso un grado di astrazione maggiore e ha visto associare ai dettagli visivi di forme naturali dei suoni granulari e profondi che hanno portato il pubblico verso un’esperienza forte di audiovisione; grazie anche ad elaborazioni in tempo reale delle immagini con effetti di sfarfallio e di montaggio rapido, in un crescendo in cui si è potuta apprezzare la collaborazione pluriennale tra Gunnarsson e Dupire che ha visto una terza parte tornare verso materiali visivi ispirati al tema delle città (tra le quali Firenze, Parigi e altre città europee) dove gli effetti sonori e visivi hanno riletto la tradizione della sinfonia urbana.
Nella ricca giornata conclusiva del Cinema PostModernissimo al tema della sinfonia urbana era già stata dedicata la riuscita e attuale sonorizzazione dal vivo di un film di culto quale “L’uomo con la macchina da presa” di Vertov (1929) per opera del percussionista e compositore Michele Fondacci, anche allievo di Musica elettronica del Conservatorio Morlacchi di Perugia. E il tema della città, ancora una volta Parigi, si ritrovava anche in “Ménilmontant” di Kirsanoff (1926) sonorizzato in apertura di serata dal duo elettronico Fauve! Gegen A Rhino (Andrea Lulli e Riccardo Gorone) che rilegge il meno noto capolavoro dell’avanguardia francese (dove si ritrovano assonanze con quello di Vertov) attraverso frammenti di melodie, modulazione di suoni e generazioni di onde.
Quelle onde sonore che hanno accompagnato i vari momenti della Sesta edizione della Rassegna in Auditorium e al Centro Trebisonda: dal simposio al confine tra arte, musica e scienza in cui si è parlato di quelle gravitazionali; dall’installazione sonora con onde sinusoidali che pongono in risonanza grazie a degli eccitatori acustici delle lastre d’acciaio; alle onde cerebrali che controllano suoni e immagini dell’intensa e partecipata performance di Alberto Novello aka JesterN. Un’edizione questa che ha visto valorizzare ancora una volta i lavori degli allievi del Conservatorio Morlacchi e dell’Accademia di Belle Arti Vannucci tramite una mostra-laboratorio, inoltre quelli del Conservatorio perugino si sono incontrati con quelli del Conservatorio di Napoli nella raffinata orchestra elettroacustica d’improvvisazione condotta da Elio Martusciello.
Il Comitato artistico per il programma di Segnali 2016-Arti Audiovisive e Performance è composto da: Enrico Cocco (Conservatorio Morlacchi); Alessio Sabella (Conservatorio Morlacchi); Moreno Barboni (Fonoteca Regionale Trotta, Conservatorio Morlacchi, Accademia Belle Arti Vannucci), Gianpaolo Antongirolami (Conservatorio Morlacchi), Angelo Benedetti (Conservatorio Morlacchi e Accademia Vannucci), Nicola Casetta (Conservatorio Morlacchi), Ivan Frenguelli (PostModernissimo), Federico Ortica (Liceo Classico e Musicale Mariotti Perugia), Lucilla Ragni (Accademia Belle Arti Vannucci Perugia). La sesta edizione della rassegna internazionale si è svolta in Perugia dal 2 al 6 maggio 2016.