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Segnali 2015, Marco Cavalcoli al Postmodernissimo di Via del Carmine

Si è aperta ufficialmente la Rassegna di Segnali 2015 nella serata di ieri del PostModernissimo di Perugia, anche se in mattinata alle ore 10.30 ha preso il via al Conservatorio Morlacchi di Perugia il primo dei tre Seminari previsti, quello condotto dal duo Core-Scacchioli dall’emblematico titolo “Macerie fluide: un’esperienza di creazione audiovisiva”, nel quale i due autori di cortometraggi video basati su immagini di archivio hanno raccontato il loro passaggio al ‘live cinema’, all’audiovisione realizzata in diretta con suoni vibranti, dopo aver ricevuto, tra gli altri, il Premio Speciale della Giuria Corti al Torino Film Festival. Invece, la serata inaugurale al PostModernissimo si è aperta con l’installazione audio-video di Daniele Cateni e Giorgio Bertinelli “Living Colors on-site” che si è ripetuta tre volte dalle ore 20.00 alle 21.30 nella Terza Sala, dove suoni profondi e colori generativi che si evolvono in autonomia approdano ad una dimensione cosmica. Alle ore 21.30, nella Sala Donati del cinema, l’attesa performance di Marco Cavalcoli della poliedrica bottega d’arte Fanny e Alexander (Ravenna), dove davanti ad un film sul Mago di Oz “la figura di un piccolo dittatore-direttore d’orchestra, ossessionato dal film, del quale esegue senza tregua il doppiaggio, arrogandosi tutti i ruoli e, di più, l’intera parte audio: voci, musiche, suoni e rumori” diviene sempre più comica e il dittatore in ginocchio ridicolo.

Il programma del 5 maggio – Il protagonista della serata precedente, Marco Cavalcoli, con il suo seminario “L’attore contemporaneo come performer vocale” marca lo spostamento di Segnali 2015 al Conservatorio Morlacchi, dove parlerà del suo lavoro nell’ambito del gruppo Fanny e Alexander a partire dalle ore 10.30 di martedì. La prima serata in Conservatorio vede alle ore 21.00 l’apertura al pubblico – che in questo caso viene chiamato fisicamente a partecipare – dell’installazione sonora interattiva “Nelle tue corde” di Antonio Diotallevi, tavola armonica elettromeccanica i cui suoni penta tonali sono azionati da sensori che rilevano i propri movimenti. Prima di entrare in Auditorium, nel foyer, altra installazione di Chiara Fantaccione “E pur mi muovo”, sonorizzata da Giorgio Bertinelli, le cui immagini video in ‘stop motion’ riflesse in tanti specchi sono quelle dell’identità multipla che si espande nello spazio collettivo. Alle ore 21.15 prende le mosse un variegato programma attraverso il quale la Rassegna intende testimoniare le tendenze internazionali e allo stesso tempo valorizzare la ricerca interna al Conservatorio e all’Accademia. Pertanto, si parte con i docenti Antongirolami (sassofono) e Casetta (live electronics) che eseguono i pezzi dell’emergente compositore italiano Andrea Agostini e del riconosciuto autore inglese Mike Vaughan (presente in sala) che in maniera diversa fanno misurare la musica elettronica con quella jazzistica, e nel secondo caso in particolare con gli assolo di Eric Dolphy, le cui improvvisazioni per la Blue Note si confrontano con algoritmi numerici. A seguire la docente Maria Grazia Pittavini dirige le voci degli allievi Pellegrino (soprano), Lisetto (contralto), Zuddas (tenore), Adamo (basso) ne “la passione della piccola fiammiferaia” (premio Pulitzer musica 2008), scritta pensando a Bach e rileggendo Andersen da David Lang, affermato compositore contemporaneo statunitense, le cui musiche si trovano anche nei film di Paolo Sorrentino. Si torna alle relazioni fra i linguaggi tradizionali e innovativi, con il pezzo “PooP” di Federico Ortica che fa dialogare a sorpresa l’elettronica dal vivo con la musica per banda attraverso il sousafono, tuba ad emissione orizzontale, suonato da Paolo Ortica non in una ‘marching band’ ma in un Auditorium. E’ poi la volta di un allievo del Conservatorio di Cuneo ospite della rassegna, Alessio Dutto, il quale proporrà la performance mixed-media “Kipple” con la cattura di suoni da materiali di scarto che vengono così ad essere rigenerati in ‘feedback’ dal suono stesso. Altro genere di performance quella di Daniele Cateni e Giorgio Bertinelli, “Living Colors live”, che dopo l’installazione al PostModernissimo presentano la parte dal vivo del loro progetto intermediale con le evoluzioni del colore liquido generate tramite vetri e sonorizzate dal vivo. In conclusione di serata, la Prima Assoluta “Concerto Audiovisivo n. 2” del duo Core-Scacchioli, già protagonisti del seminario e ora alla ricerca della perfetta sintesi tra immagini in movimento e suoni elettronici elaborati in tempo reale, nella dimensione poetica e fantasmatica dell’altrove.