I seggi nelle scuole rimangono dove sono. Lo dice la Regione, che promette operazioni di sanificazione a sue spese, e lo conferma, nel caso di Assisi, anche l’assessore Pettirossi. Niente da fare dunque per quelle mamme che chiedevano di spostare i seggi per il referendum costituzionale – e, in alcuni comuni, anche per le votazioni delle amministrative.
Ieri in Regione, nel corso di un incontro tra Regione, Anci Umbria e Upi, si sono messe a punto le ultime misure per consentire l’avvio in piena sicurezza del nuovo anno scolastico il 14 settembre. Nel corso della riunione è stata confermata l’apertura delle scuole umbre di ogni ordine e grado il 14 settembre.
Per quanto riguarda i seggi nelle scuole, gli istituti dove si vota per referendum e le eamministrative chiuderanno il 18 settembre e riapriranno il 24 settembre, “così da consentire – si legge nella nota della Regione – le opportune operazioni di sanificazione che la Regione si è impegnata a sostenere finanziariamente per venire incontro alle difficoltà economiche evidenziate dai Comuni“.
“Piena condivisione“, nel rispetto delle linee guida emanate dal governo, è stata inoltre manifestata dai presenti relativamente ai protocolli di accesso degli alunni e del personale scolastico e per le misure di distanziamento che sono già state predisposte in tutti gli istituti umbri. “Particolare attenzione – si legge nella nota della Regione – è stata inoltre posta al monitoraggio ed alla gestione nelle scuole dell’andamento epidemiologico e della eventuale insorgenza di casi, proprio per garantire la migliore efficacia ed efficienza di tutte le procedure da mettere in campo. La Regione dell’Umbria, di concerto con gli enti competenti (Province, Comuni e Ufficio Scolastico Regionale) e le società che gestiscono i servizi di trasporto pubblico ha messo a punto un piano complessivo per consentire a tutti gli studenti umbri delle scuole medie superiori di raggiungere le sedi scolastiche mantenendo gli orari di entrata e di uscita del passato anno scolastico“.
In relazione alle specificità dell’organizzazione dei singoli Istituti,”è stato compiuto ogni possibile sforzo per conciliare le esigenze di trasporto degli studenti con le previste misure di contenimento della pandemia da coronavirus“. Si tratta di “un rilevante e gravoso impegno finanziario“, che prevede la messa in servizio di circa 100 autobus in più ogni giorno, grazie allo stanziamento di tutte le risorse disponibili da parte Regione.
La richiesta di togliere i seggi nelle scuole era partita tra l’altro da Assisi, e dopo la nota della Regione, arriva anche quella dell’assessore competente Simone Pettirossi: ed è un no, perché pur comprendendo le preoccupazioni, spostare i seggi “è stato impossibile a causa del pochissimo tempo intercorso tra la definizione della data elettorale e il referendum stesso. Al momento della comunicazione della data del referendum spostare 26 sezioni su 32, modificare e spedire 22.500 nuove tessere elettorali sarebbe stato un lavoro complessissimo in un momento in cui la priorità era necessariamente quella di rendere adeguate le scuole per il 14 settembre. Nel nostro Comune, peraltro, reperire spazi adeguati, situati in luoghi vicini ai cittadini, sarebbe stato praticabile forse nel centro storico ma sarebbe stato impossibile in molte frazioni. Ma la scelta ovviamente, se fosse stata possibile, avrebbe dovuto riguardare tutte le scuole comunali, da Assisi a Santa Maria, da Petrignano a Rivotorto, da Tordandrea a Palazzo“.
L’assessore, oltre a ricordare il grande lavoro compiuto nei plessi scolastici, ricorda che “i locali saranno sanificati, prima, durante e dopo il Referendum. Tutti gli ambienti saranno restituiti con adeguata certificazione di sanificazione secondo quanto previsto dai protocolli sanitari vigenti. Vogliamo anche sottolineare che alcune Regioni hanno deciso di posticipare l’inizio delle lezioni scolastiche a dopo il Referendum, ma la Regione Umbria ha preferito invece iniziare il 14 settembre, come indicato dal Governo nazionale, per evitare di far perdere giorni di scuola agli studenti“.