Ci è voluta una pandemia per far capire agli "adulti" che il tempo degli strappi era finito. Il movimento cestistico spoletino diventa unitario
Gli amanti del basket aspettavano questo momento da anni. E finalmente il giorno del cambiamento è arrivato. Ci è voluta una pandemia per far capire agli “adulti” che il tempo degli strappi era finito e che i giovani cestisti spoletini erano gli unici che mantenevano alta la tradizione della pallacanestro a Spoleto.
Soprattutto non guardando in faccia a nulla e continuando a giocare insieme in ogni occasione possibile durante il grande buio del lockdown e delle fasce colorate, coltivando il sentimento dell’amicizia e del senso di squadra che li ha sempre contraddistinti e impartendo una lezione a chi non riusciva ad unire, anzi, ricucire.
Lo ammettono gli stessi dirigenti delle tre squadre storiche cittadine, Juri Cerasini, Andrea Andreini e Lucio Polinori (Dirigente Allenatore), che ieri pomeriggio, 25 agosto, al Palarota, nel primo allenamento in vista della della ripresa di tutte le attività precampionato, si sono ritrovati alla presenza del giornalisti per annunciare la buona notizia dell’accordo trovato per un importante progetto di gestione comune di tutto il movimento cestistico spoletino.
Presenti anche i Coach che da anni seguono i team spoletini senza tentennamenti, Angela Cappelletti, Nando Fratini e Roberto Peron.
Atomika Basket, Giromondo Basket e Blu Basket con poche semplici ed efficaci parole aprono una nuova prospettiva unitaria nella città del Festival che vive invece una durissima fase di divisione ideologica, intellettuale e sociale, frutto di anni di pessima politica di partito, poco incline ad una visione unitaria verso obiettivi semplici e concreti.
Prima squadra e basket giovanile
Lo Sport ancora una volta parla un linguaggio semplice, concreto ed efficace, che ricuce gli strappi e prepara ad una stagione di unità e impegno comune verso obiettivi ambiziosi: due campionati durissimi come la Serie D e la Promozione maschile ed un campionato prestigioso come la SerieB femminile.
Dietro a questo traino per il movimento cestistico spoletino, c’è poi tutto il mondo della pallacanestro giovanile, vera palestra di vita che sta per ripartire con maggiore convinzione di prima: dai pulcini agli aquilotti a tutte le categorie Under che terranno uniti i ragazzi amanti della palla a spicchi per almeno 10 anni e più, creando un contesto di amicizia e solidarietà che è solo linfa vitale in un territorio prossimo alla desertificazione, popolato da adulti che coltivano orticelli spelacchiati e senza frutti.
A breve le iscrizioni per il minibasket
Presto partirà la campagna informativa pubblica, scuole incluse, per l’iscrizione al minibasket e alle giovanili.
Ancora per qualche tempo i nomi delle squadre iscritte ai campionati rimarranno quelli di origine, ma forse più per fattori tecnico-organizzativi che per motivazioni di orgoglio antico.
Un giorno come quello di oggi, nella sua discreta azione sociale è un episodio dirompente per chi crede ancora che le grandi cose si costruiscono con piccoli gesti quotidiani e non con strepiti ed azioni eclatanti da prima pagina.
Una bella lezione che fa sorridere, mentre in giro non si vedono altro che volti tesi.
E speriamo anche che in una prossima amministrazione si possa rimettere mano seriamente alla politica degli impianti sportivi, se ancora ci fosse qualche soggetto che avanzi dubbi sulla natura educativa dello sport praticato in ambienti sani e organizzati.
E consentiteci anche un po di tifo: viva la pallacanestro e il progetto unitario del basket spoletino.