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Se Facebook chiudesse? Riflessioni dopo il blackout del social network con Instagram e WhatsApp

L’ipotesi più probabile del malfunzionamento di qualche giorno fa di Facebook,Instagram e WhatsApp è  stato un errore nell’infrastruttura di rete che sorregge le tre applicazioni.

Un “down” durato più di otto ore, dalle 18.00 del 13 marzo alle 4.00 di mattina del 14 marzo, le tre piattaforme social hanno creato grossi problemi agli utenti non permettendo l’invio di contenuti multimediali quali immagini, video e soprattutto messaggi.

Il disservizio non ha riguardato solamente l’Italia, ma ha colpito le  applicazioni in tutto il mondo.

Hashtag subito diventati virali

Immediatamente su Twitter gli hashtag come #instagramdown, #facebookdown ecc. sono entrati in Trending Topic con una gran parte degli utenti della rete che erano alla ricerca di una soluzione del problema.

Soluzione che però non è stata trovata nel breve periodo. I tecnici di Facebook infatti hanno impiegato la bellezza di 10 ore per far tornare tutto alla normalità e ripristinare quindi l’infrastruttura informatica.

Cosa è successo quindi?

Per comprendere in maniera più tecnica le motivazioni del “down” si deve prendere in esame un errore causato nel Border Gateway Protocol.

Sono dei protocolli utilizzati nel mondo dell’informatica per connettere datacenter o server collocati in posizioni differenti.

Quindi per gestire applicazioni come Facebook, Instagram e WhatsApp sono necessari centinaia di migliaia di server dislocati in diverse parti del mondo.

Non è stata di certo la prima volta e non sarà neanche l’ultima che il “giocattolino” di Mark Zuckerberg potrà accusare dei problemi simili a quelli di mercoledì, vista la complessità di gestione di tutta la macchina.

Se Facebook chiudesse?

Immaginiamo solo per un secondo cosa potrebbe accadere se Facebook decidesse di chiudere insieme a Instagram e WhatsApp.

Cosa succederebbe a tutte quelle aziende che in questi anni, dopo essersi posizionate sulle piattaforme social con un proprio nome e a all’interno di una nicchia di mercato, puntando solo sui Mi Piace e sui Followers non abbiano costruito un database di contatti personali e privati?

Semplice……vedrebbero crollare il proprio business nell’arco di poche ore; anni e anni di duro lavoro frantumati da una chiusura di una struttura privata senza nessun tipo di appello!

Per questo le imprese che sono sui social con presenze importanti o che sono in procinto di iniziare, devono assolutamente adottare una strategia di marketing che preveda una conversione del traffico che visita le proprie pagine su Facebook, Instagram ecc.

Prevedere sempre un imbuto…

Come ad esempio accade grazie al Funnel Marketing, dove tutto si basa sullo stabilire un contatto diretto con l’utente, quindi avere con lui una continua interazione che va dall’invio di mail piuttosto che messaggi via sms.

Questo  è ciò che significa “convertire il traffico” e permette a entrambe le parti, azienda e cliente, di assicurarsi un rapporto di fiducia reciproco, volto a migliorare nel tempo sia le offerte delle aziende, sia la consapevolezza delle persone.