“Gli umbri stanno pagando la guerra interna al Pd“. Le opposizioni di centrodestra, appena terminato il voto in Consiglio regionale con cui sono state respinte le dimissioni di Catiuscia Marini, indicono una conferenza nella sala adiacente. Parlano di “farsa” e chiedono che si vada subito al voto.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia e portavoce del centrodestra, Marco Squarta, accusa quanto avvenuto in aula e chiede che si vada al voto subito: “Non ci sono più le condizioni per andare avanti e per dare una risposta ai problemi degli umbri”.
“Cara presidente, ti dimetti o non ti dimetti?” chiede ironicamente il capogruppo della Lega, Valerio Mancini. Per il quale qualunque tempo che la presidente si prenderà sarà comunque troppo. “La risposta ai cittadini la deve dare tra cinque minuti“. Parla di “guerra di correnti, di donne contro uomini nel Pd“. E poi offre una possibile chiave di interpretazione: “Se ci sono altri consiglieri indagati lo dicano subito“.
Claudio Ricci è già da tempo in campagna elettorale. Il voto anticipato, a suo giudizio, ci sarà tra ottobre e novembre. Durante la seduta del Consiglio, le sue vele elettorali giravano per piazza Italia. Azzarda una previsione su quanto accadrà: “Nei 15 giorni io credo che la presidente Marini prenderà atto dell’impossibilità di proseguire“. E comunque, per Ricci la legislatura è già finita formalmente nella precedente seduta, come ha avuto modo di rappresentare al prefetto, perché a suo avviso non era contemplato un rinvio.
Roberto Morroni (Forza Italia) invita l’Umbria non solo a chiudere pagina, ma “a chiudere un libro per aprirne uno nuovo, quello scritto dal centrodestra“.
Per Sergio De Vincenzi (Umbria Next) “è andato in scena un teatro dell’assurdo“. E attacca: “Abbiamo assistito a un mini congresso del Pd in salsa di tragedia“. De Vincenzi esprime la propria delusione, anche rispetto alla posizione assunta da Catiuscia Marini: “Non si comprende come intenda l’autonomia dell’Istituzione. Pensavo che il Pd non sarebbe arrivato a tanto. Questo – conclude – è un insulto agli umbri“.
Si dice “esterrefatto” Emanuele Fiorini (Misto). “Complimenti alla Marini: io non ce l’avrai fatta ad andare avanti così“. Quindi invita alla mobilitazione: “Questa non è più una guerra per le amministrative o per le europee, ma per il popolo umbro“.
Il centrodestra mette nel mirino il Pd, ma intanto, in quella tribuna politica anticipata in cui si è trasformato il Consiglio regionale, deve guardarsi anche il fianco dall’attacco del Movimento 5 stelle.