Cronaca

Scuole e terremoto, Lignani “Liceo sempre a rischio, spostare i ragazzi”

E’ grazie al consigliere provinciale Enea Paladino se abbiamo dati sulla sicurezza delle scuole, dato che sindaco di San Giustino non è mai efficace anche se sembra tenere molto alla sua fascia blu

Si è aperto, così, con una nota politica, l’intervento in Consiglio comunale del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, che in una interrogazione ha riportato “i parametri di vulnerabilità sismica resi noti dalla Provincia e che per due scuole tifernati sono bassi: le classi a rischio dell’Itis infatti sono state spostate ma per il liceo classico, che ha un indice di 0,43 (0,8 la soglia di sicurezza, ndr), non si è fatto niente. In questa sede la risposta “è competenza della Provincia” non è accettabile: anche noi siamo Provincia. Dobbiamo chiedere determinazioni immediate. Altrove è stato fatto”.

Durante la recente conferenza di servizi, la Provincia ha spiegato la situazione di Città di Castello – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi – la normativa in materia è severa tanto da amplificare le soglie di sicurezza. La Provincia ha confermato la necessità di interventi secondo una programmazione precisa e di aver attivato le verifiche della Protezione civile, che hanno decretato agibilità in ogni sito. In prospettiva si pensa anche a nuovi complessi per il sovraffollamento e non per il rischio sismico. Il Comune sosterrà l’edilizia scolastica come priorità; per quanto di suo conto, l’ha già fatto”.

Ci siamo affiancati da subito alla Provincia e ai dirigenti scolastici – ha detto il sindaco Luciano Bacchetta – non per la pericolosità delle strutture ma per lo stato di incertezza che regnava nella cittadinanza. Il nocciolo è investire come abbiamo fatto con le scuole comunali nelle sedi attuali o pensarne di nuove, come nel caso della Dante che ha un problema complessivo di vetustà e contesto urbanistico. Per le scuole provinciali, rimane il problema del liceo, soprattutto per il grande numero di allievi. Fermo restando che le priorità sono delle scuole che insistono nei comuni del cratere, dovremmo comunque concordare interventi immediati con la Provincia. Mi indigna il terrorismo psicologico di esperti che tali non sono. Il Comune ha fatto il possibile e continuerà a farlo. Il governo non deve darci i soldi. Il comune fa da solo, se scorporano l’edilizia dal Patto di stabilità, anche nelle scuole di proprietà provinciale”.

Lignani ha replicato che “dopo una scossa, il rischio sismico in una scuola si è ridotto, circostanza abbastanza singolare… ma il problema sono i parametri deficitari. Il rischio vita del liceo e del Franchetti sono bassi e c’è uno stato di agitazione che amplifica il rischio panico. La Provincia siamo noi e non dobbiamo limitarci a rimanere a disposizione ma farci parte attiva, spostando celermente i ragazzi del liceo ad altre destinazione”.