Otto scuole su 32 hanno bisogno di una nuova sede, o quantomeno di spazi ulteriori. Tra la situazione delle scuole danneggiate dal terremoto, vulnerabili sismicamente o staticamente e le nuove regole imposte dall’emergenza Covid-19, il quadro delle scuole comunali di Spoleto non è esaltante. E non è chiaro ancora quale sia la situazione dei plessi di proprietà della Provincia di Perugia, cioè le superiori.
Le ipotesi sul piatto sono 2: doppi turni per gli studenti o moduli prefabbricati. Mentre rimane nell’aria anche lo spettro della didattica a distanza.
Nasce Commissione di studio sulle scuole di Spoleto con 22 membri
Per valutare le problematiche nel dettaglio e quali siano le soluzioni migliori, il Comune di Spoleto istituisce una commissione di studio sulle scuole. Il via libera è arrivato all’unanimità giovedì sera in consiglio comunale, dopo non poche polemiche politiche. Tra tutte quella della consigliera di Forza Italia Marina Morelli, che qualche settimana fa si è vista negare la convocazione della IV Commissione consiliare da lei presieduta proprio su questo tema.
Il comitato, che sarà composto da 22 membri, avrà una funzione consultiva e sarà coordinato dall’assessore all’istruzione Beatrice Montioni. Che sta lavorando alacremente già da settimane sulla problematica. A far parte della commissione per la riapertura delle scuole di Spoleto per l’anno scolastico 2020/2021 saranno: per il consiglio comunale Paola Vittoria Santirosi, Filippo Ugolini, David Militoni, Beatrice Montioni, Maria Elena Bececco, Gianmarco Profili, Stefano Lisci, Luigina Renzi (o loro delegati); come dirigenti tecnici del Comune Dina Bugiantelli, Luigi Tuffo, Massimo Coccetta; in rappresentanza dei genitori Fabio Trippetta, Lucia Burli, Andrea Mari, Laura Caldarelli; i dirigenti scolastici Norma Proietti, Silvia Mattei, Mario Lucidi, Massimo Fioroni, Mauro Pescetelli; per la Provincia di Perugia il consigliere Federico Masciolini; in rappresentanza del Comitato scuole sicure Valeria Latini. Il comitato ovviamente lavorerà a titolo completamente gratuito ed avrà una funzione consultiva: le decisioni finali spetteranno all’amministrazione comunale.
Le scuole di Spoleto con problemi
Il tavolo di lavoro sarà operativo sin da oggi ed il suo lavoro sarà una corsa contro il tempo. “In molte scuole, soprattutto le più piccole – ha spiegato il vicesindaco Montioni – riusciremo a garantire il distanziamento. Per le scuole più grandi, ospitate da altri plessi, è più complicata la situazione“.
Il problema principale, come detto, riguarda le scuole di Spoleto già ospitate in altri plessi da tempo vista la loro inagibilità o pericolosità dopo le verifiche antisismiche e di staticità. Come la Francesco Toscano, attualmente divisa tra l’elementare di Villa Redenta e Le Corone, la Dante Alighieri ospitata alla Pianciani. E ancora la scuola d’infanzia Prato Fiorito, dislocata negli spazi dell’asilo nido di Villa Redenta a suo volta spostato all’interno del nido di viale Martiri della Resistenza. C’è poi il problema della scuola elementare di San Giovanni di Baiano dove a breve partiranno i lavori di messa in sicurezza e dove già si pensava a dei moduli prefabbricati. Situazione simile per la media “Leonardi” sempre a San Giovanni di Baiano. Problematica anche la situazione della scuola primaria Sordini di via Visso, destinataria di 3,5 milioni di euro da parte della Regione Umbria, anche se lì i lavori dovrebbero partire verso la fine del prossimo anno scolastico. E c’è poi la situazione della scuola di Beroide e della media di San Giacomo, chiuse con ordinanza sindacale 3 giorni fa.
Lavori per 160mila euro per gli altri plessi
Su varie altre scuole di Spoleto i problemi legati alla sicurezza per l’emergenza Coronavirus saranno risolti con lavori di manutenzione leggera, come era stato richiesto anche dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. In campo ci sono 160mila euro di fondi Pon: serviranno ad adeguare aule e modificare alcuni spazi che potranno così ospitare gli alunni.
“Grazie a questi su 32 plessi scolastici comunali, – ha spiegato la dirigente comunale Dina Bugiantelli – ne potranno così riaprire in sicurezza 24, rispettando le linee guida e quanto indicato dai dirigenti scolatici“.
I moduli prefabbricati
Per le scuole senza sede, intanto, il Comune di Spoleto ha chiesto dei preventivi per i moduli a ditte private, oltre a presentare apposita istanza al Dipartimento nazionale di protezione civile. “Riteniamo che ci siano dovuti, visto che siamo stati costretti a chiudere due scuole ed è una situazione di emergenza” ha spiegato l’assessore Montioni.
“Nel prossimo anno scolastico – ha ricordato – ci aspettano cantieri nelle varie scuole che saranno adeguate o demolite e ricostruite”.
Da qui la richiesta di preventivi per capire il costo di affitto dei moduli prefabbricati: “abbiamo un’idea che non è proprio confortante, i costi sono decisamente alti, anche se per ora i preventivi ci sono arrivati solo da un paio di ditte”.
(ultima modifica ore 10.30)