Todi e Marsciano si contendono gli studenti. In una “lotta” che finisce per creare imbarazzi nel centrodestra. La campagna acquisti favorita da Todi, sotto la direzione della scuola Cocchi Aosta passano i plessi di Collazzone, Fratta Todina e Monte Castello Vibio, che finora erano sotto la Direzione del 1° e 2° Circolo di Marsciano. Con l’amministrazione del sindaco Francesca Mele, sembra non avvertita di quanto stavano facendo dalle parti del territorio governato dal collega di Forza Italia Antonino Ruggiano, che è stata costretta a giocare in difesa, lavorando, in fase di riassetto della rete scolastica al vaglio della Regione, per mantenere almeno le tre dirigenze scolastiche, che si trasformeranno in Istituti Comprensivi. Senza la chiusura di alcun plesso sul proprio territorio.
Anche se il timore, espresso in un infuocato confronto che si è svolto nei giorni scorsi, è che gravitando sempre di più su Todi si possano poi avere ripercussioni sugli assetti futuri delle scuole. Da qui la mobilitazione, con la raccolta di centinaia di firme in poche ore da indirizzare in Regione.
Intanto la Lega attacca la scelta autonoma – questa l’accusa – presa dal sindaco di Collazzone, Anna Iachettini di aderire al percorso di riforma degli accorpamenti scolastici. A puntare l’indice sono il segretario Lega di Deruta – Torgiano – Collazzone, Luciano Capoccia, insieme al referente comunale
Meri Minelli, e i militanti della sezione locale.
“Una scelta fatta in totale autonomia dal sindaco Iachettini – attaccano i leghisti – senza consultare il Consiglio comunale e senza confrontarsi con i genitori degli alunni, docenti o personale scolastico. Ogni decisione su tematiche così importanti dovrebbe essere ponderata sulla base delle esigenze del territorio, ma in questo caso riteniamo non siano stati fatti i dovuti approfondimenti e non si sia data voce ai diretti interessati”.
E per contro si ricorda come il sindaco leghista di Marsciano, Francesca Mele, abbia invece aperto il dibattito in Consiglio comunale alla cittadinanza.
“Auspichiamo un intervento dei consiglieri e della Giunta regionale – conclude la Lega territoriale –
affinché si intraprendano decisioni che vanno nella direzione di garantire i migliori servizi scolastici ai cittadini”.
Della disputa nella Media Valle del Tevere (e non solo) si è discusso nell’ultima seduta del Consiglio regionale, con la mozione presentata dal consigliere Donatella Porzi (Misto), che chiede che tutto il percorso decisionale della riforma dell’organizzazione del sistema scolastico e del dimensionamento della rete scolastica sia considerato atto di alta programmazione, di competenza dell’Assemblea legislativa.
“Ancora non è stato definito nulla – ha detto l’assessore Paola Agabiti – lavoriamo con il massimo senso di responsabilità cercando di arrivare ad un risultato che non penalizzi in particolare nessun territorio. Stiamo lavorando affinché ci sia una definizione equilibrata, non possiamo dire che togliamo a un territorio rispetto ad un altro. Abbiamo definito delle linee guida, cerchiamo di gestire la situazione al meglio insieme all’Usr. Stiamo attenzionando le varie situazioni territoriali, come quelle di Terni e della Media Valle del Tevere. Le linee guida attuali esauriscono la loro vigenza con la programmazione 2024-2025, pertanto nei primi mesi del 2024 discuteremo in questa Aula le nuove linee guida per gli anni 2025-26, 2026-27, 2027-28”.
“Chiedo di evitare di proseguire con questa metodologia – ha ribadito Porzi – che ha sottratto al consiglio regionale la possibilità di esprimersi su di un piano che riguarda l’intera comunità. Sono scelte che incidono sui territori. A Marsciano raccolgono 2mila firme, ci sono dichiarazioni contrastanti tra Sindaci e Provincia. Stessa cosa a Spoleto. Si tratta di una materia veramente complessa, ci vuole un’assunzione di responsabilità di quest’Aula”.
Il consigliere Valerio Mancini ha quindi chiesto il rinvio in Commissione “perché è un tema sul quale serve discutere. E chiedo di ascoltare i rappresentanti dei territori. C’è una diatriba nei territori, soprattutto in quello di Marsciano. Non possiamo lasciare i cittadini nella battaglia tra un comune e un altro”.
Richiesta che è stata accolta. La patata bollente, dunque, passa alla Terza Commissione consiliare regionale.