Due scuole di Spoleto sono pericolose e non possono riaprire a settembre. Lo sanciscono due ordinanze del sindaco di Spoleto, Umberto de Augustinis, datate 7 luglio. I due plessi – la scuola dell’infanzia e primaria di Beroide e la media “Pascoli” di San Giacomo – sono infatti vulnerabili sismicamente e necessitano di lavori di messa in sicurezza antisismica.
In realtà che ci fosse qualcosa che non andasse nelle scuole di Beroide e San Giacomo in questione era emerso a inizio anno, tanto che lo stesso Comune aveva spiegato di star eseguendo degli approfondimenti. Dopo i mesi di lockdown e la chiusura attuale per l’estate, arriva ora la brutta notizia.
Nel testo dell’ordinanza relativa alla scuola dell’infanzia e primaria di Beroide, si legge: “in base alle elaborazioni svolte ed al livello di conoscenza acquisito della struttura viene certificato che la stessa ha mostrato nei confronti delle azioni non sismiche una risposta complessivamente negativa per il corpo originario del fabbricato, con riferimento ai carichi di esercizio imposti dalla Normativa vigente, così come per la parte ad est del fabbricato di diversa costituzione materica. A seguito degli approfondimenti eseguiti, e comunicati dal professionista incaricato Ing. Vincenzo Iovino, l’applicazione di restrizioni in termini di uso del fabbricato e di limitazione dei carichi consentiti rappresentano alternative inconsistenti i fini di un miglioramento delle condizioni statiche del manufatto. Gli interventi finalizzati all’aumento della capacità resistente della struttura sarebbero estremamente invasivi, data l’estensione ed il numero degli elementi interessati dagli stessi“.
Da qui si dispone la chiusura “a far data odierna, del plesso scolastico scuola infanzia e primaria in Fraz. Beroide, con contestuale divieto di svolgere, in detto immobile, attività didattica e di lavoro sino al termine degli interventi edilizi necessari”.
Analoga ordinanza dispone la chiusura della scuola media di San Giacomo, per le seguenti premesse:
“in base alle elaborazioni svolte ed al livello di conoscenza acquisito della struttura viene certificato che la stessa ha mostrato nei confronti delle azioni non sismiche una risposta complessivamente negativa, con riferimento ai carichi di esercizio imposti dalla Normativa vigente. A seguito degli approfondimenti eseguiti, e comunicati dal professionista incaricato Ing. Vincenzo Iovino, l’applicazione di restrizioni in termini di uso del fabbricato e di limitazione dei carichi consentiti rappresentano alternative inconsistenti i fini di un miglioramento delle condizioni statiche del manufatto. Eventuali interventi finalizzati all’aumento della capacità resistente della struttura, seppur necessari, sono ritenuti dal professionista incaricato Ing. Vincenzo Iovino estremamente invasivi, data l’estensione ed il numero degli elementi interessati dagli stessi“.
Per le scuole spoletine, dunque, arriva un’altra tegola. Alle situazioni già complicate in merito alla sicurezza dei plessi cittadini, con alcune strutture ospitate in altri plessi a causa dei danni del terremoto del 2016, si aggiungono le disposizioni che dovranno essere rispettate in seguito all’emergenza Covid-19. Gli spazi, insomma, è evidente che scarseggiano. E per il Comune di Spoleto ora si prospetta ora una corsa contro il tempo in vista della (si spera) riapertura a settembre.
A polemizzare sull’accaduto, ma soprattutto sulla gestione della situazione sulla sicurezza delle scuole di Spoleto, sono i gruppi di opposizione Spoleto Popolare e Alleanza Civica. Che ricordano anche alcune dichiarazioni del primo cittadino proprio sui plessi cittadini. Di seguito la nota.
“Il sindaco de Augustinis il 29 novembre 2019, come si può ascoltare nell’audio, dichiara in consiglio comunale: “….a tempo di record siamo riusciti a concludere le verifiche di stabilità e vulnerabilità sismica abbiamo tutto il carteggio…. Ho provveduto a contattare il capo della Protezione Civile Borrelli, perché intenderei coinvolgere la Protezione Civile e il MIUR non perché ci siano dei pericoli imminenti di nessun genere, perché sono abbondantemente nella norma delle scuole italiane….le verifiche sono terminate….”
Poi leggiamo l’ordinanza del 07 luglio 2020, con la quale il sindaco a seguito degli studi effettuati, ha deciso di chiudere immediatamente la scuola Pascoli di San Giacomo e la scuola elementare di Beroide. Ma le indagini non erano terminate a novembre 2019? Non aveva dichiarato che non c’erano pericoli imminenti? Altro esempio di gestione confusionaria della “cosa” pubblica. Si sono lasciati dei ragazzi in delle strutture che dai primi riscontri tecnici non facevano presagire nulla di buono, mentre il sindaco rassicurava sulla sicurezza di tutti gli edifici. Quando si hanno certe informazioni, non si gioca, ed ora ai problemi della sicurezza si sommano quelli derivanti dal Covid”.
(ultimo aggiornamento alle ore 13.40)