Giornate davvero difficili per i dirigenti scolastici che devono fare i conti con la massiccia adesione degli insegnanti allo sciopero degli scrutini. Consigli di classe dimezzati non possono procedere alla valutazione finale degli studenti, mentre si creano serie difficoltà di calendario per cercare di chiudere gli scrutini prima dell’inizio degli esami di maturità; le classi quinte infatti sono state escluse dalla protesta per non creare disagi ai maturandi.
L’iniziativa partita dall’Istituto Tecnico Commerciale “Allievi-San Gallo”, si sta diffondendo a macchia d’olio presso tutti gli istituti della provincia, senza risparmiare i licei, dove l’adesione è piuttosto alta, grazie al fondamentale contributo del neonato Dat (Docenti Autorganizzati Terni), un gruppo sganciato da sindacati e partiti che riunisce tutti i docenti interessati alla protesta.
In una nota del Dat si legge che: “I docenti delle scuole superiori di Terni hanno bloccato gli scrutini con punte altissime, che vanno dal 95% ad oltre il 60 %, scioperando contro la peggiore riforma della scuola della storia repubblicana del nostro paese.
La scuola capofila si conferma l’ITIS-CAT(ex-geometri) Allievi Sangallo (dove ieri sono stati bloccati tutti gli scrutini) e lo stesso è accaduto oggi. Anche al liceo scientifico Donatelli si registra blocco del 70% degli scrutini, dati di poco inferiori al Galilei e all’Istituto Casagrande; il 60% in sciopero al Liceo Artistico. Totale la mobilitazione alla scuola media Da Vinci-Nucola dove i docenti hanno bloccato il 100% degli scrutini.
Arrivano importanti dati anche dal Gandhi di Narni dove al liceo scientifico ed in quello linguistico, nell’istituto per geometri e a scienze umane si registrano percentuali di blocco che vanno dal 70 al 37 % degli scrutini e domani si prevedono adesioni ancora maggiori.
Anche ad Orvieto adesioni massicce agli scioperi: oltre al blocco totale al Liceo Artistico e al liceo Classico, numeri importanti all’Istituto Professionale (IPSIA) ed al commerciale”.
I dati sembrano parlare chiaro e il segnale lanciato contro il ddl della “buona Scuola” è forte: “gli insegnati italiani, quelli con gli stipendi più bassi d’Europa bloccati da sei anni – si legge ancora nella nota – hanno scioperato rinunciando ad una parte dello stipendio per la difesa della scuola pubblica, contro la nefasta riforma della scuola del governo Renzi”.
Alle 11.00 è atteso il sit in sotto la Prefettura, dove una delegazione verrà accolta dallo stesso prefetto, Gianfelice Bellesini, per formalizzare le motivazioni della protesta che verranno poi inoltrare al Ministero dell’Istruzione.
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