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Scuola Santa Croce a rischio chiusura | Waguè, “non siamo tenuti a risanare debiti”

Sembra essere l’ultimo atto per la Scuola Santa Croce di Perugia, quanto accaduto oggi (29 giugno, ndr) in Consiglio Comunale a Palazzo dei Priori. Assente la maggioranza, che ha quasi del tutto abbandonato l’aula al momento della discussione dell’ordine del giorno della consigliera del M5S Rosetti (non approvato, per mancanza del numero legale, sebbene fosse stato votato con 2 voti favorevoli, 3 contrari, 5 astensioni e 5 presenti), è stato lo stesso assessore Diego Dramane Waguè ad affermare di non poter risanare i debiti della scuola: “l’amministrazione sta lavorando a stretto contatto con il CdA della scuola per rivedere i bilanci. Il confronto va verso la ridefinizione di un ruolo della scuola. Non siamo tenuti a sanare debiti. Inoltre, prendere in carico un’altra scuola materna in questo periodo non è possibile. Mi sento comunque di tranquillizzare che stiamo facendo il possibile per trovare insieme la migliore soluzione”.

L’odg era stato già bocciato in commissione lo scorso 14 aprile con 5 favorevoli, 1 contrario e 7 astenuti.

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I debiti della scuola, fondata nel 1861, ammontano a 400 mila euro, benché già nel 2009 il contributo richiesto dalla scuola e assegnato dal Comune fu di 450 mila euro; nel 2010 invece il Comune contribuì alle spese con la somma di 320 mila euro. Nel 2011 poi vennero confermati i 320 mila euro e nel 2012 il contributo è calato a 300 mila euro e il bilancio viene chiuso con 84 mila euro “virtuali”, dato che la cifra promessa infatti non è stata mai erogata dal Comune. Nel 2013 arrivano 110 mila euro con un rosso che quindi si calcola negli 84 mila euro mai arrivati. Lo scorso anno Palazzo dei Priori ha stanziato 70 mila euro. Tutti numeri che, per Miccioni (Pd), contribuiscono a far definire la richiesta di Rosetti come “strumentale“.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Cristina Rosetti aveva chiesto all’amministrazione di fare chiarezza rispetto alla situazione della scuola, nonché a presentare al consiglio stesso, anche tramite il CDA dell’istituto, un piano di riorganizzazione e di riprogrammazione dell’attività complessiva della Santa Croce volto a risanarne i debiti, a dotarla degli strumenti necessari ad acquisire una sostanziale autonomia finanziaria, svicolandone così l’esistenza dal contributo diretto annuale del Comune di Perugia e, infine, a mettere a frutto con una gestione oculata e corretta il suo patrimonio, di beni mobili ed immobili, e di conoscenze ed esperienze sul metodo Montessori, anche mediante i loro inserimento nel contesto delle politiche culturali del Comune di Perugia e della Regione Umbria. Il tutto per “favorire il pluralismo didattico e la possibilità per le famiglie meno abbienti di fruire dell’offerta formativa, mediante contributi da definire con cadenza annuale”. Nello stesso odg, Rosetti aveva chiesto alla Giunta di informare il Consiglio sul costo complessivo delle strutture comunali gestite direttamente e indirettamente, “con specificazione degli standard di qualità dei servizi offerti. Una richiesta, a detta dei consiglieri pentastellati, in perfetta sintonia con quanto hanno espresso il sindacati e i dipendenti della scuola, con la precisa volontà di evitare strumentalismi ma di risolvere la situazione”.
Parte della maggioranza ha però abbandonato l’aula, e nonostante mancasse il numero legale, la seduta è proseguita con l’intervento del consigliere PD Miccioni che ha tenuto a precisare come “già in passato abbiamo anche da parte del PD sia stata sottolineata la situazione della scuola Santa Croce e sia stato chiesto al comune di continuare a finanziare la scuola per garantirne la funzionalità”.

Niente di fatto però: missiva rinvata alla prossima seduta del consiglio. Nel commento di Rosetti, “si è chiusa la porta in faccia alla scuola”.

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Rettificato il 30 giugno, ore 16.37