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Scuola Polizia Spoleto a rischio chiusura – Consap “Spending review sta uccidendo Polizia in Umbria”

Jacopo Brugalossi

“La misura è colma”. Ecco, in estrema sintesi, il contenuto delle parole rilasciate alla stampa dai segretari nazionale e generale della Consap (Confederazione sindacale autonoma della Polizia di Stato) Stefano Spagnoli e Giorgio Innocenzi, che prima di parlare ai 360 allievi-agenti della scuola di Polizia di Spoleto hanno voluto incontrare i giornalisti locali per denunciare la situazione di fortissima emergenza in cui versa la Polizia di Stato in Umbria. Una regione che non può più essere considerata “l’oasi felice” che era qualche anno fa.

Mancano uomini e mezzi – L’escalation di furti, rapine e omicidi, la ramificazione della rete dello spaccio a Perugia, le infiltrazioni della criminalità organizzata (per altro già denunciate dal sindacato in tempi non sospetti), portano inevitabilmente ai primi posti della classifica delle emergenze il tema della sicurezza. Che le forze di Polizia attualmente operative sul territorio regionale non sono più sufficienti ad arginare. “La spending-review sta uccidendo le forze dell’ordine – hanno tuonato i segretari -. La carenza di personale e mezzi porta al collasso operativo, poiché riduce le capacità di controllo del territorio e permette alla criminalità di agire con una relativa libertà d’azione”. Le due province umbre soffrono di una carenza di organico che sfiora il 40%. Ma non è solo l’aspetto numerico a preoccupare. Manca spesso, per esempio, il carburante per rifornire le auto di servizio, e gli agenti sono costretti ad indossare le divise invernali anche in piena estate, con 35 gradi all’ombra.

Quale futuro per la Scuola di Polizia? – L’appello dei vertici del Consap è che almeno qualche decina dei futuri agenti che si stanno formando a Spoleto rimanga stanziato in Umbria, poiché alla richiesta di sicurezza che arriva direttamente dai cittadini non si può più rispondere con cure palliative. Il sindacato, inoltre, si appellerà direttamente al ministro degli interni Angelino Alfano e al sottosegretario Gianpiero Bocci – nativo di Cerreto di Spoleto – affinchè scongiurino la chiusura dell’istituto di Spoleto, l’unico nel suo genere rimasto in tutto il centro Italia, prevista nel decreto sulla spending review redatto dall’ex ministro Cancellieri. “Per ora – hanno affermato Spagnoli e Innocenzi – è stato bloccato l’iter del decreto, quindi la scuola di Polizia non è più a rischio di chiusura imminente. Ma il pericolo – hanno proseguito – non è ancora scongiurato del tutto”.

E per il commissariato di Spoleto? – Proprio per le voci su una sua chiusura imminente, oltre che per il costo troppo elevato dei necessari lavori strutturali, non è stata attuata l’ipotesi che all’interno degli spazi della scuola di Polizia potessero trovare posto gli uffici del commissariato di Spoleto. Che però, stando alle parole del segretario regionale del Consap Antonio Errico, dovrebbe traslocare entro la fine del 2013 nella sua nuova sede al centro storico. Peggio della città ducale sta Assisi, dove in commissariato, da tempo, i ratti fanno compagnia agli agenti. “Abbiamo presenziato a numerosi sit-in e parlato col sindaco – hanno riferito Innocenzi e Spagnoli -, il quale ci ha promesso un pronto trasloco degli uffici. Eppure, a distanza di mesi, la situazione è del tutto immutata”. Un nulla di fatto va registrato anche sulla sede del Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche che, nonostante un forte interesse iniziale per l’istituto spoletino (alcuni parlamentari umbri si erano personalmente interessati della vicenda, che aveva avuto ampio risalto sulla stampa locale) è stata poi stabilita nel capoluogo di regione. Su questo tema non è mancata la stoccata del segretario generale Innocenzi, che ha sottolineato come il Reparto non sia ancora dotato degli uomini e dei mezzi necessari a renderlo operativo a pieno regime.

Cibo scaduto ai poliziotti – La situazione, dunque, è al collasso. E domenica scorsa a Terni ha toccato il fondo, quando durante la partita di Serie B tra Ternana e Livorno agli agenti in servizio d’ordine è stato consegnato del cibo scaduto. “E’ un fatto gravissimo, totalmente inacettabile – ha affermato Stefano Spagnoli, il quale ha anche annunciato l’avvio di indagini specifiche sulla questione -. Non si tratta più di contratti bloccati o divise troppo calde, qui si è persa qualsiasi forma di rispetto per agenti che svolgono il proprio lavoro con passione e abnegazione”.

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