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Scuola, l'alberghiero a Gubbio “non è un'operazione di marketing scolastico” / La nota di Sel

Nei prossimi giorni il Consiglio Regionale dovrà licenziare il piano dell’organizzazione scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2014/2015. “Una decisione importante – afferma l'ex assessore eugubino di Sel Michela Tinti – viste le tante criticità del mondo scolastico umbro: sottoposto da ormai un decennio a continui processi riorganizzativi, o meglio a devastanti tagli lineari che hanno costretto istituzioni, dirigenti, operatori e famiglie a fare “salti mortali” per tamponare situazioni che se lasciate decantare avrebbero minato la funzionalità dell’intero sistema. In quel corposo e articolato piano dell’offerta formativa c’è anche la legittima richiesta dell’Istituto M. Gattapone di Gubbio di ampliare l’offerta formativa attivando presso la propria sede l’indirizzo cosiddetto “Alberghiero”. Una richiesta che non è il frutto di un’operazione di marcheting scolastico, ma è l’esigenza di un intero territorio che consapevole della sua vocazione turistico-ricettiva, vuole offrire ai giovani studenti la possibilità di formarsi per esaltarne le potenzialità. Un’occasione importante per creare un legame indispensabile tra mondo scolastico e tessuto economico, potenziare e qualificare le già buone capacità attrattive e ricettive e fatto non secondario, creare occupazione. A suffragio della legittimità della richiesta c’è l’assenso di tutta una città, di tutte le istituzioni scolastiche e cosa un po’ rara da queste parti, anche il parere favorevole di tutte le componenti politiche e istituzionali presenti sul territorio. Anche per questo rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale affinché le miopi e sterili contrapposizioni territoriali non finiscano per umiliare per l’ennesima volta il territorio eugubino. Stavolta siamo fiduciosi, anche perché sta scritto in tutti i documenti programmatici di Palazzo Cesaroni che la Regione si adopera per sostenere lo sviluppo dei territori marginali favorendo le vocazioni e le peculiarità e investendo lungo l’asse Cultura-Ambiente-Turismo. Ai posteri l’ardua sentenza”.

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