Città di Castello

Scuola La Tina verso chiusura il sabato | Famiglie insorgono “Cambio orario penalizza genitori”

I genitori delle classi della sezione A della Scuola Primaria La Tina di Città di Castello si dicono “indignati e preoccupati” per l’intenzione del dirigente scolastico, avallata dal Collegio dei docenti, di cambiare l’orario attualmente in vigore.

La soluzione, già paventata qualche mese fa, aveva trovato la contrarietà della quasi totalità delle famiglie, “per il disagio di vedersi negare una proposta didattica scelta per motivazioni educative, pedagogiche e per necessità legate agli impegni lavorativi“.

La proposta del dirigente: scuola chiusa il sabato e 2 rientri pomeridiani obbligatori

Lo scorso ottobre, infatti, ad un mese dall’inizio della scuola, era stata annunciata la necessità di rinunciare al tempo modulare antimeridiano, che prevede 6 giorni di lezione settimanali al mattino dal lunedì al sabato (orario 8.10-12.40, due rientri pomeridiani facoltativi 14.10-16.10 e un servizio mensa, anch’esso facoltativo, a disposizione dal lunedì al venerdì 12.40-14.10), per passare ad un orario settimanale su 5 giorni, dal lunedì al venerdì (orario 8-13, due rientri pomeridiani obbligatori dalle 14.10 alle 16.10, senza servizio mensa facoltativo, se non per i giorni del rientro, e con chiusura il sabato).

Le motivazioni della scuola, dal risparmio energetico alle ragioni organizzative

Le motivazioni addotte – scrivono i genitori in una lettera – fin dall’inizio sono state comunicate con modalità confuse e toni a volte inappropriati: il cambiamento di orario è stato inizialmente giustificato con l’esigenza di risparmiare sui costi energetici su richiesta del Comune, anche se l’amministrazione, in Consiglio comunale, aveva chiarito di non avere mai “interferito” per rispetto dell’autonomia scolastica in materia. “Successivamente – continuano le famiglie – sono state quindi addotte ragioni prevalentemente organizzative, spiegate però in maniera poco chiara, senza informazioni scritte”.

La controproposta dei genitori

Le famiglie, oltre ad aver chiesto al dirigente di mantenere l’attuale orario fino alla fine dell’anno in corso nelle classi dalla 1^ alla 5^, avevano anche presentato una controproposta: un’articolazione dell’orario di lezione dal lunedì al sabato in linea con le esigenze della didattica, dalle 8.10 alle 13, per complessive 29 ore antimeridiane; la garanzia delle mense facoltative dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 14; pomeriggi gestiti da scuola di musica comunale, associazioni o soggetti in collaborazione con il Comune, con un eventuale piccolo contributo dei genitori e senza la presenza delle insegnanti, in modo da assicurare le ore facoltative.

Consiglio di circolo convocato venerdì “Temiamo approvazione proposta dirigente”

Dopo due mesi di riunioni infruttuose e senza una proposta scritta alle famiglie, ci ritroviamo con la convocazione, da parte del dirigente scolastico, del Consiglio di circolo appena rinnovato per venerdì 16 dicembre alle ore 18: a questo punto temiamo che si arrivi ad un’approvazione della proposta del dirigente senza tener conto della volontà delle famiglie. Un simile epilogo priverebbe il 4° Comune dell’Umbria di una sezione a tempo modulare con orario solo antimeridiano dal lunedì al sabato, che è sempre stata presente a Città di Castello con due sezioni a La Tina e Rignaldello”.

“A essere penalizzati sarebbero genitori”

A essere irrimediabilmente penalizzati sarebbero i genitori – si legge alla fine della lettera – che credono in una proposta pedagogica che ottimizza l’utilizzo del tempo in funzione della qualità degli apprendimenti, favorendo le attività extrascolastiche e soddisfacendo anche esigenze irrinunciabili di conciliazione del lavoro con la vita familiare. Per questo motivo chiediamo al dirigente scolastico di riconsiderare le proprie posizioni e tenere conto della volontà delle famiglie, rinunciando per l’intero anno scolastico delle 5 classi della sezione A di La Tina alla disapplicazione dell’orario modulare antimeridiano attualmente in vigore, che potrà essere proposta nuovamente per le future classi prime dell’istituto”.

L’appello all’amministrazione comunale

I genitori, infine, si rivolgono anche all’Amministrazione comunale tifernate, “perché, pur nel rispetto della separazione di ruoli e competenze nei confronti dell’autorità scolastica, possa sostenere le legittime aspettative delle famiglie coinvolte a vedersi confermata l’offerta formativa prescelta e l’interesse della collettività a continuare a disporre di un’offerta didattica ampia e completa nel nostro territorio.”