A scuola è troppo freddo e mentre gli studenti sono costretti ad indossare i giubbotti durante le lezioni, i genitori protestano. Succede a Terni, all’istituto Casagrande di piazzale Bosco. Ma in realtà succede un po’ ovunque in questo periodo in tutta Italia, perché anche dove gli impianti funzionano meglio comunque la situazione nelle aule non è delle migliori in questi giorni.
A verificare la situazione specifica dell’istituto superiore ternano, comunque, è stata la proprietà della scuola, vale a dire la Provincia di Terni. Che, dopo aver fatto i dovuti controlli, comunica che gli impianti di riscaldamento funzionano bene, rimangono accessi 19 ore su 24 e la situazione, dopo i problemi di due giorni fa, sta migliorando, come confermato anche dalla scuola. L’amministrazione provinciale ha proceduto subito alla verifica della situazione a seguito delle proteste di alcuni genitori per le temperature dell’istituto Casagrande di Piazzale Bosco.
“I nostri tecnici – spiegano il presidente Giampiero Lattanzi e la dirigente al settore Donatella Venti – hanno immediatamente analizzato i report relativi al funzionamento delle caldaie. In base ai dati esaminati si è potuto vedere che il sistema di riscaldamento non ha accusato anomalie ed ha funzionato correttamente. Il nostro parco tecnologico è inoltre tra i migliori e garantisce una costante efficienza in tutte le scuole superiori. I problemi che si sono verificati al Casagrande – spiegano presidente e dirigente – sono quindi riconducibili sostanzialmente a due fattori. Il primo è il freddo intenso di questi giorni, che è un fatto anomalo rispetto agli ultimi anni, il secondo riguarda la struttura stessa dell’edificio, soprattutto alcune ali. Lo stabile, di proprietà del Comune di Terni, fu costruito molti anni fa e poi passò in gestione alla Provincia. L’ente in questi anni ha investito moltissime risorse per aumentare il comfort termico al suo interno. Abbiamo ampliato gli elementi dei termosifoni e rifatto controsoffitti ed infissi ma purtroppo la concezione architettonica, con le grandi vetrate che lo caratterizzano, rende difficile evitare il fenomeno della dispersione di calore. La soluzione ottimale – concludono – sarebbe la realizzazione del cappotto termico ma questo comporterebbe l’investimento di ingenti risorse di cui la Provincia, per l’effetto dei noti e fortissimi tagli, purtroppo al momento non dispone”.