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Scs, nuovo logo e magazine. Dg Bps “Antonini un fottuto ottimista”. Avanti popolo – Foto TO®

Carlo Vantaggioli

Più che 'grandi novità', quelle sciorinate oggi dalla Spoleto Credito e Servizi, holding che controlla Banca Popolare di Spoleto, sono notiziole da relegare nelle brevi, più degne di un comunicato stampa che di una conferenza nella austera e preziosa cornice della Sala Cesari. Ma secondo un calendario preciso della nuova governance, che sembra tanto fare il verso a quello della Bps, ogni passo va comunicato a dovere ai media. Fa più chic e sopratutto consente di guadagnare le pagine dei quotidiani locali. Oggi è stata quindi la volta del nuovo logo societario e della rinnovata veste grafica del Magazine per i soci Scs. Conferenza stampa di rito, per il varo della nuova “immagine”, nella Sala Cesari della Bps in Piazza Pianciani. Presente tutto lo stato maggiore della società con in testa il presidentissimo Giovannino Antonini – affiancato dal vicepresidente Marco Belligacci e dai consiglieri Leodino Galli, Rodolfo Valentini e dal Direttore Alessandro Cardarelli. C'erano anche i vertici Bps rappresentati dal vicepresidente Michelangelo Zuccari con il consigliere Valentino Conti, il direttore generale Francesco Tuccari, il vice Mauro Conticini e alcuni Dirigenti. Presente anche la politica, con il vicesindaco di Spoleto Stefano Lisci e L’assessore della provincia di Terni Marcello Bigerna. Si manifesta al completo, per una delle rare apparizioni, anche tutto lo staff di BrandUp, con il presidente Massimo Morelli e il direttore Carlo Latini. Una folta squadra di lavoro a cui si unisce il nuovo direttore responsabile del Magazine Scs, la giornalista Rosanna Mazzoni. Ma andiamo per ordine.

Il verbo di Antonini – Chi conosce il presidente, da poco rieletto al vertice Scs, dopo la burrascosa assemblea dei soci popolata di guardie del corpo e guardie giurate, (clicca qui), sa bene che ogni occasione è buona per rammentare urbi et orbi che il lavoro della presidenza (la sua) è il migliore. Punto. Dati sull’andamento della società non ce ne sono se non quello che Antonini vuole dire. Anzi in verità un dato certo lo ha detto il Dg di Bps Tuccari qualche settimana fa a Perugia, e cioè che il bilancio della controllante sarà di lacrime e sangue, di “forte sofferenza” (clicca qui). Ma nella occasione della nuova immagine della Scs c’è anche un nuovo affiatamento tra i due che porta a non “menzionare” quel tipo di problema. Sicchè nulla si sa di dati che non siano la frase riassuntiva: “stiamo lavorando nel territorio con impieghi doppi rispetto al sistema bancario umbro”. Tanto basti. Magari due cifrette su sofferenze, indici vari e costi si pensava potessero uscire fuori, ma la sede non era opportuna. E tanto basti di nuovo. Anzi no, afferma Antonini: “la Banca nei primi tre mesi di quest’anno, dopo un 2011 caratterizzato da enormi difficoltà, ha fatto registrare dati davvero sorprendenti che ci fanno guardare al futuro con più serenità”. E’ sempre pulsante il cordone ombelicale che lega Antonini alla Banca così che non si fa sfuggire modo di parlare del primo amore. E questi dati sorprendenti? Non pervenuti.

Tuccari Style – come un texano puro sangue il dg Bps, Francesco Tuccari mantiene intatto il suo country style nell’affrontare le conferenze stampa. Dopo il “cazzo” dal sen perduto in quel di Perugia, mentre enfaticamente sottolineava una metafora della crisi economica attuale, le manate energiche stile karateka sul tavolo della presidenza ogni qual volta voleva attrarre l’attenzione su un concetto, stavolta Frankye Tuk supera se stesso dando del “fottuto ottimista” al presidente Antonini che, seduto a fianco, non fa una grinza. Magari solo qualcuna sulla giacca. In conpenso prima di sparare la nuova definizione dell’Antonini ottimismo, chiede scusa alla signore presenti in sala.
“Avere un socio che ci stimola ad andare avanti con determinazione è di grande aiuto per la banca – ha dichiarato Tuccari –; il presidente Antonini ci stimola a guardare oltre il momento di grande difficoltà che sta vivendo l’Italia e più in generale l’Europa. La SCS nella persona e nel carattere del presidente ci dà grande serenità. Numeri di crescita e volume di affari ci sono. Nel 2011 ci siamo mossi in un contesto difficilissimo ma ora c’è la ripresa. Durante la crisi – ha aggiunto il dg – bisogna parlarsi di più guardandosi negli occhi, ma senza confondere i ruoli. Compito delle banche è quello di dare credito a chi se lo merita, compito della politica e delle istituzioni è quello di intervenire per offrire un welfare accettabile. Abbiamo i soldi e li vogliamo prestare”.
Eh si, proprio vero che i soldi ci sono e soprattutto bisogna anche restituirli alla banca che li ha concessi in base alla cartolarizzazione dei crediti recentemente messa in piedi dalla Bps. E i dati? Anche questi non pervenuti.

Logo e Scs Magazine- Ad un certo punto è netta la sensazione che forse la presentazione del logo e del Magazine avverrà in una seconda puntata o conferenza stampa o magari nel pomeriggio dopo la pennichella, perché si parla di tutto meno che dell’oggetto della convocazione. Da un primo contatto visivo con le due novità studiate a fondo da BrandUp, “fiore all’occhiello della Scs” come recita enfatico il Magazine, si nota subito una certa impronta all’entusiasmo di squadra. Nel Magazine, titoli di corpo quintuplicato rispetto al resto, foto maxi (dei dirigenti e dei consiglieri) e impaginazione su due e tre colonne. E, tanto per capirci, copertina con primo piano di Antonini per 2/3 della pagina. Titolo: “Dopo l’Assemblea dei soci, più forti per il cambiamento”. Imperdibili le didascalie delle foto che sottolineano il pathos immortalato dalle foto. E così sia!
Se per il magazine in effetti un certo lavoro di svecchiamento è evidente, per il Logo invece si percepisce un certo “dolce stil novo”, un arrotondamento delle forme, un tardo barocco, ormai quasi Rococò.

“Quello che presentiamo – ha chiarito il direttore Latini – non è un logo ma un brand, in quanto non è solo un esercizio grafico ma contiene valori strategici, un brand è materia viva che si evolve in base ai cambiamenti e anzi ne anticipa i tempi. Il nuovo marchio di SCS (Rocca albornoziana e ponte delle Torri contenuti in un cerchio dorato, ispirato ad uno dei rosoni del Duomo di Spoleto) contiene i tratti distintivi del territorio, ma nella sua elegante realizzazione contiene anche simboli universali e puntati verso il futuro.”
Deve essere la nuova tendenza del momento in termini di comunicazione. Ogni qualvolta si deve dire che si ritorna al passato (lo stile del marchio, pardon brand, parla da solo) si condisce il tutto con la simbologia universale, ma anche puntata al futuro. Sembra tanto l’imitazione del veltroniano “ …ma anche no…”. Simpatico il passaggio sulla materia viva che evolve ed anticipa i tempi. E cosa meglio della Rocca albornoziana, del Ponte delle Torri e del simil rosone del Duomo? Metafisico non c’è che dire.

Ufficio a Bruxelles – “Ma dove vai se l’ufficio non ce l’hai…”, si potrebbe parodiare con simpatica sfacciataggine la scelta sorprendente di aprire un ufficio a Bruxelles, con dipendente di ordinanza pagato dalla Scs in collaborazione con la Provincia di Terni, per il sostegno alle imprese del territorio che vogliono approfittare delle opportunità messe in campo dalla U.E.. Anzi per non perdere la solita occasione, il Presidente Antonini rispolvera un classico alla Tafazzi degli anni ’90, quello cioè delle aziende italiane che non sanno sfruttare tutte le opportunità dell’Unione. Grande applauso degli allevatori sanzionati dalla UE per le quote latte.

Le conferenze stampa della Banca – abbiamo sempre pensato che il famoso adagio gesuita “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”, erroneamente sempre attribuito a Giulio Andreotti ma in verità detto da Padre Ennio Pintacuda, sia un modo di bollare frettolosamente fatti o cose che hanno circostanze o concause diverse da analizzare. Ma nella conferenza stampa odierna il dubbio alberga e si ferma anche a dormire….

Riepilogando: giornalisti presenti alle 11, inzio alle 11,15 interventi su Scs e Bps fino alle 12. Poi il direttore di Brandup inizia una tirata monstre sulla differenza tra logo e brand. Verso le 12,30 si registrano i primi sintomi di disidratazione in sala, sgattaiolamenti vari per la concomitante conferenza stampa di presentazione della Settimana della Danza alla Fondazione Carispo (la dirimpettaia che Antonini con stile bollò come segue “tra un po’ spiccano anche le insegne”). La 'fuga' comporta che così nessuno potrà avanzare domande su dati, cifre, pensieri, opere e parole dei vertici della Scs e della Bps. E forse è quello che i vertici volevano, secondo un copione già sperimentato in altre occasioni. Il direttore Latini, imperterrito, prosegue la sua lectio magistralis ma ad ascoltarlo, dopo le 12,35 (quando chi scrive è stato l’ultimo degli addetti ai lavori ad uscire), son rimasti solo i colleghi di banca. Dati e cifre? Naturalmente non pervenuti.

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