33 milioni perdite e un patrimonio netto che scende a quota 52 milioni. E’ devastante la Relazione che i commissari di Bankitalia hanno pubblicato sullo stato della Spoleto Credito e Servizi, holding che controlla Banca Popolare di Spoleto. Un documento contabile che non lascia alcun dubbio circa la gestione non certo prudente fatta nel tempo dalla cooperativa guidata, direttamente e indirettamente, dall’ex dominus Giovannino Antonini (nell’ultimo anno la presidenza era passata all’avvocato Claudio Caparvi). Per il momento si può parlare solo di una Relazione perchè I tre comissari (Boccolini, Brancadoro e Stabile) redigeranno il bilancio solo al termine del commissariamento.
A pesare sono le perdite massicce accumulate da tutte le partecipate (eccezion fatta per R&S che non ha ancora presentato il proprio bilancio ed è stata pertanto riportata nel documento con i valori dell’esercizio 2011 pari a +12mila euro), specie quelle impegnate nel settore immobiliare. Investimenti e attività che, ad una prima lettura delle carte, sono stati portati avanti facendo leva sul ‘debito’. La liquidità in cassa risulta pressochè nulla, con un saldo attivo di appena 9 mila euro (9.358 per la precisione).
Il ‘rosso’ in pratica deriva sostanzialmente da tre fattori: dalle perdite di Popolare Spoleto negli ultimi due anni, dalle perdite delle società controllate e dall’accantonamento al “fondo oneri futuri” (ca. 14 milioni di euro). Un accantonamento, quest’ultimo fattore, di “natura prudenziale – così scrivono I 3 commissari – effettuato a fronte dell’impegno di ricquisto della quota detenuta nella Bps derivante dal Patto parasociale stipulato tra Scs e Monte Paschi di Siena”, patto strappato da Rocca Salimbeni la scorsa estate. “L’importo iscritto è pari al 50% della differenza tra il valore della frazione di patrimonio netto contabile di proprietà Mps e la relativa valorizzazione, richiesta dalla controparte”.
Non sfugge l’ammontare delle spese amministrative pari a più di 3 milioni di euro (di cui 1 mln per costi del personale).
Fin qui il resoconto pubblicato ieri sera sul sito Scs e che rappresenta un nuovo duro colpo al ‘sistema’ di piazza Pianciani messo in piedi negli ultimi anni. E che in qualche modo non rappresenta neanche una novità, a guardare gli scandali che da più di due anni hanno investito i due istituti di credito. E che ora rischiano di travolgere I 19mila soci della cooperativa.
Riproduzione riservata