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SCS, è il caos: giudice sospende Cda dissidenti, Antonini scampa sfiducia. La lunga giornata. Aggiornamento: Tuccari guiderà Abi Umbria

Carlo Ceraso
Il ribaltone per far cadere Giovannino Antonini dalla presidenza della Scs non c’è stato. Il Tribunale di Spoleto ha infatti accolto la richiesta d’urgenza, presentata dai legali del presidente, di sospendere il Cda convocato ieri a sorpresa dal vicepresidente vicario della holding che controlla Bps, Danilo Solfaroli. Alla Spoleto Credito e Servizi si è così vissuta un’altra giornata drammatica, forse la più drammatica di questo 2011 che registra, a cadenza quasi mensile guardando anche alle vicende Bps, molti veleni e pochi vaccini antivipera. Ma ripercorriamo le tappe di queste ultime due settimane che hanno portato 4 dei 7 membri del Cda a presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Antonini e del vice Bellingacci.
27 ottobre – Danilo Solfaroli, Fausto Protasi, Cucchetto e Fabrizio Raggi depositano la loro richiesta. Alla base della decisione i contenuti scandalosi della Relazione di Bankitalia, rimbalzati anche sui più autorevoli giornali finanziari che dimostra come Antonini, allora leader Bps, operasse in “modo pervasivo, dominante e poco trasparente” e avesse “relazioni finanziarie con soggetti in stato di difficoltà”. La richiesta è urgente e quindi ci si attende una convocazione pressoché immediata del board, così come avvenuto per la sfiducia di Cardarelli (dic. 2008) e Protasi (feb. 2011)
29 ottobre – Antonini, a microfoni spenti, conferma alla stampa locale che i problemi si sono risolti e che il Cda è fissato per il 7 novembre. L’annuncio ufficioso non trova però conferma con la situazione reale: l’attrito fra i 2 blocchi contrapposti (con Antonini sono Marco Bellingacci e Michelangelo Zuccari) si fa sempre più forte. E i rumor in città aumentano
7 novembre – di notizie circa l’annunciato Cda non si ha traccia. Il motivo è presto detto: Antonini non l’ha mai convocato, probabilmente perché è cosciente che la votazione finirebbe per confermare il suo allontanamento dalla poltrona di presidente. Il secondo in 9 mesi, dopo quello imposto da Palazzo Koch. In serata però, sul sito istituzionale Scs, appare la comunicazione che il Collegio sindacale ha richiesto la convocazione dell’Assemblea (ordinaria) dei Soci ai sensi dell’articolo 2406 del codice civile che consente tale facoltà solo in caso in cui siano ravvisati “fatti di rilevante gravità e vi sia urgente necessità di provvedere”. Non è dato ancora sapere quali siano i motivi della decisione che registra una frattura anche in seno ai revisori (il presidente del Collegio ha votato contro tale decisione).
8 novembre – quello che si è appreso solo stamani è che il vicepresidente vicario Solfaroli ieri mattina si era di fatto sostituito al presidente convocando per le 11 di oggi il Cda. Le motivazioni che avrebbero spinto i 4 dissidenti a forzare la mano sarebbero da ricercare proprio nell’inerzia di Antonini: da 53 giorni, infatti il board è pressoché paralizzato. L’ultimo incontro risale ormai al 16 settembre, quando era già palese che le cose per il n. 1 della holding si sarebbero messe male. Da quel giorno c’è stata una serie di rinvii del Cda: 30 settembre, 7 ottobre, 7 novembre. Recita l’articolo 20 dello Statuto Scs: “Il Consiglio di Amministrazione è convocato ordinariamente una volta al mese o ogni qualvolta il Presidente, o chi lo sostituisce, lo ritenga necessario, oppure, in via straordinaria, quando ne venga fatta richiesta motivata dal Collego Sindacale, oppure da almeno tre Consiglieri”.
Il Tribunale – il legale di Antonini, dinnanzi a quella convocazione, ha presentato ricorso d’urgenza che il Presidente del Tribunale, la dottoressa Emilia Bellina, ha accolto disponendo la sospensione del Cda. Il decreto è stato emesso a tempo di record, appena pochi minuti prima che i lavori del Consiglio avessero inizio. Per il giudice non sussistono i motivi che avrebbero potuto legittimare una simile convocazione dal momento che non sussistono le condizioni di ‘assenza o impedimento’ per Antonini. L’udienza è stata quindi aggiornata al 21 novembre, quando Antonini & dissidenti si ritroveranno in Aula. Forse solo allora si saprà se il Cda dovrà tenersi o meno. Perché su tutto ora pesa la convocazione dell’Assemblea dei Soci, che potrebbe avvenire nelle prime due settimane di dicembre. A quel punto potrebbe essere anche inutile procedere alla votazione di sfiducia di Antonini
Strategie e ripercussioni – se quelle di Antonini sembrano ormai delineate – il presidentissimo, stando al suo entourage, voleva a tutti i costi ‘contarsi’ in assemblea per dimostrare di essere ancora il più forte – quelle dei dissidenti, dopo la doccia fredda di oggi, restano poco chiare. Certo è che l’attività della holding resta di fatto congelata fino al prossimo 21 novembre, quando saranno passati 66 giorni dall’ultimo Cda. Difficile calcolare le ripercussioni. Una su tutte però sono i nuovi soci Scs che attendono di essere ammessi a far parte della grande Cooperativa (che ne vanta più di 21mila). 900 quelli che avrebbero sottoscritto le azioni della Holding, 200 dei quali circa attendono da settembre la fatidica ammissione. Antonini, al momento di insediarsi sullo scranno più alto di piazza Pianciani, aveva annunciato un piano per “conquistare” 11mila nuovi soci entro il triennio 2011-2014 (circa 3.600 l’anno). Le sottoscrizioni fin qui registrate sono ben al di sotto di quanto il presidente auspicava. E questo ulteriore stop non faciliterà il suo obiettivo

E domani? – gli occhi saranno puntati sulla controllata Banca Popolare di Spoleto chiamata ad approvare la Relazione trimestrale. Numeri che saranno attentamenti valutati, a quanto trapela, dai consiglieri in quota Monte dei Paschi di Siena, che sembrano non essere soddisfatti degli ultimi trend.

Tuccari in Abi – in prima serata, si apprende che il d.g. Bps Francesco Tuccari è stato nominato presidente di Abi Umbria su designazione della stessa Banca. Succede al dottor Alfredo Pallini, già d.g. Bps, che ha guidato l'Associazione bancaria dal 2007.

(Ultimo aggiornamento h. 14.23 del 9 nov. 2011)

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