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Scs, c’è 1 solo presidente e non è Antonini. L’ok dei Revisori. Ecco le motivazioni alla Consob. Assemblea dei soci potrebbe essere annullata

Carlo Ceraso
C’è un solo presidente alla Spoleto Credito e Servizi ed è Fausto Protasi (nella foto). E’ quanto il board della holding che controlla la Popolare Spoleto ha comunicato alla Consob che ieri aveva chiesto delucidazioni in merito al braccio di ferro avviato dall’ormai ex n. 1, Giovannino Antonini, all’interno di Palazzo Pianciani. A differenza delle aspettative, visti i precedenti, la giornata di oggi è scivolata via, a quanto si apprende, in un clima tutto sommato tranquillo. La cordata dell’ex vertice – Antonini, Bellingacci e Zuccari – dopo circa un’ora e mezza di discussione ha abbandonato il tavolo, nella convinzione che il voto di sfiducia di lunedì scorso è ancora illegittimo. Ma oggi ha dovuto prendere atto che la nuova maggioranza del Cda ha incassato la ‘benedizione’ del Collegio dei revisori dei conti. Che non questione di poco conto. Il comunicato inviato agli ispettori del presidente Vegas, infatti, è “stato condiviso” dai revisori, come si legge a pagina 5 del documento. Un documento lunghissimo in cui si ripercorrono gli ultimi 2 mesi di vita della Scs: dal Cda al palo per volontà di Antonini (che insieme a Bellingacci voleva evitare la sfiducia), all’azione sostitutiva del vicepresidente vicario Solfaroli, ai ricorsi giudiziari di Bellingacci e Zuccari (respinti dal Tribunale per la correttezza formale delle convocazioni del board diramate da Solfaroli) fino all’ultimo, clamoroso comunicato con il quale Antonini disconosceva il nuovo board dichiarandosi ancora “presidente in carica”.
Vicende che i lettori di Tuttoggi.info avevano potuto seguire e che trovano puntuale conferma nella nota che appare sul sito della holding (clicca qui).
Per Antonini e Bellingacci quella odierna è stata una giornata nera, la peggiore di questo inizio 2011, cominciato con il defenestramento da Bps – sulla scorta della devastante Relazione della Vigilanza (impugnata dai 2 davanti al Tar del Lazio) – e conclusosi con il voto di sfiducia di tre giorni fa. E non solo per l’avallo dei Revisori dei conti, ma anche per il comunicato stampa di 2 senatori umbri del Pdl – Franco Asciutti e Ada Urbani – che hanno girato il coltello nella piaga stigmatizzando la passata gestione in Bps e i recenti scandali in Scs (leggi qui). Il primo affondo della politica parte dunque proprio dal Partito più vicino all’ex vertice dell’istituto bancario: poche settimane fa era trapelata la notizia, mai smentita, che l’ex dominus, in caso di elezioni, volesse candidarsi per uno scranno al Senato (qui).
Vale la pena tornare sull’avallo al Cda da parte dei Revisori. Presenti all’incontro due dei tre (il presidente Roberto Rossi e il consigliere Dante Angelo Cerbella), assente giustificato, per motivi di lavoro, l’altro consigliere Roberto Mallardo. Come si ricorderà lo scorso 4 novembre i 2 consiglieri (con il parere contrario del presidente) avevano indetto l’Assemblea dei soci per il 17 dicembre a causa dei gravi problemi che affliggevano l’organo amministrativo (leggasi ‘ingovernabilità’) puntando l’indice, a quanto se ne è saputo, proprio contro l’attuale maggioranza. Chissà che la lettura della Relazione di Bankit – che la controllata non ha mai fornito alla holding, ma giunta lo stesso nei giorni scorsi sul tavolo del board e del Collegio grazie all’intervento di un socio – abbia fatto loro cambiare idea. Certo è che a leggere il Comunicato di oggi sembra che si sia ristabilita una certa sintonia fra governance e revisori. Questi ultimi, con ogni probabilità, vorranno attendere l’udienza del Tribunale del prossimo 13 dicembre prima di prendere qualsiasi decisione, ma i bene informati non escludono che nei prossimi giorni possano rivedere la loro decisione annullando l’Assemblea. Una ipotesi, vale sottolinearlo, che consentirebbe però di far risparmiare, alle già magre casse di Scs, diverse decine di migliaia di euro. Non fosse che la scadenza naturale dell'attuale governance è fissata per la prossima primavera.
Su tutto però peseranno le prossime decisioni e azioni di Antonini & Co., determinati invece a far svolgere l’Assemblea, dove contano di ricevere la fiducia dei soci.
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