Carlo Ceraso
“We have received seven, eight offers to buy the 26 percent stake owned by Monte Paschi…”. E’ quanto ha dichiarato oggi il presidente di Scs (coop che controlla PopSpoleto) all’agenzia di stampa americana Bloomberg: “Abbiamo sette, otto offerte per l’acquisto della partecipazione del 26% di proprietà Mps…annunceremo il nuovo partner in sostituzione del Monte dei Paschi entro il prossimo 15 ottobre”. Aumenta dunque a dismisura, stando alle nuove dichiarazioni di Antonini, l’interesse sulla Bps, o meglio sulla quota da versare a Rocca Salimbeni che lo scorso agosto ha annunciato di voler uscire da piazza Pianciani annullando i patti parasociali che la legavano all’istituto umbro. Nel giro di un paio di mesi le offerte sono passate da 3 a 6 alle odierne 7-8.
Gli acquirenti – stando all’intervista di oggi fra i possibili acquirenti ci sono “2 banche italiane, 3 banche di investimento svizzere e francesi” mentre gli altri 2-3 investitori fanno capo a “fondi pensione e assicurazioni”. Dunque fra poco più di tre settimane si scopriranno i giochi e si conoscerà l’acquirente della quota senese. Impossibile per il momento saperne di più anche se fonti che lavorano a piazza Affari consigliano di prender con cautela il numero di offerte annunciato stamani.
L’incontro – stamani si è tenuto l’incontro richiesto con urgenza dalle organizzazioni sindacali dopo l’approvazione da parte del Cda di una serie di modifiche allo Statuto fra cui la possibilità di trasferire “la sede sociale e la direzione generale”. All’appuntamento non c’erano né il presidente D’Atanasio (che pare sempre più distante, a guardare almeno la firma apposta sui recenti comunicati Bps), né il dg Francesco Tuccari (volato ieri per un breve viaggio all’estero): al loro posto c’erano il vice presidente Michelangelo Zuccari e il vice dg Mauro Conticini. Sono stati loro, a detta dei sindacalisti, a spiegare che la revisione al ribasso dei “quorum assembleari previsti per le modifiche statutarie di particolare rilievo” è da considerarsi in un’ottica di “maggior potere decisionale da parte di Scs”. Finora infatti la possibilità di apportare modifiche statutarie teneva conto della percentuale azionaria detenuta dai due principali soci (51% Scs, 26% Mps). Nel corso della riunione si è appreso che la decisione del board – che deve ricevere l’autorizzazione di Bankit e quella dell’assemblea dei soci – è stata “presa a maggioranza”, a dimostrazione che il cielo sopra piazza Pianciani non è poi così sereno come qualcuno vorrebbe far intendere. I sindacalisti hanno detto a Tuttoggi.info che nel corso del confronto odierno è stata annunciata “una querela nei confronti dell’autorevole Sole 24 Ore” che 3 giorni fa aveva annunciato l’ipotesi che fra gli interessati alla quota di Rocca Salimbeni ci sarebbe anche un investitore serbo.
La politica in azione – la proposta di modifica dello Statuto, come anticipato oggi su queste colonne, ha acceso i riflettori di quasi l’intero consiglio comunale che ha firmato un ordine del giorno con cui impegnare il sindaco per impedire ogni zione in tal senso (qui). Il documento per la verità non è stato ancora depositato in comune ma appare certo un intervento del primo cittadino della città del festival per i primi giorni della prossima settimana
Bankit accelera – intanto i 5 ispettori di palazzo Koch che da luglio spulciano le carte della PopSpoleto avrebbero dato una accelerazione al lavoro che, secondo fonti vicine a piazza Pianciani, dovrebbe concludersi entro il prossimo mese di ottobre. Inutile negare che in molti sono con il fiato sospeso per conoscere le risultanze della Vigilanza, alla seconda ispezione in poco più di due anni.
© Riproduzione riservata