Categorie: Città di Castello Cronaca

Scritte razziste e pro fascismo sui muri, le istituzioni denunciano

Muri imbrattati con scritte razziste e inneggianti al fascismo. L’increscioso episodio, segnalato alle forze dell’ordine, è avvenuto nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 aprile, nei pressi del parco Ranghiasci di Gubbio, dove in mattinata sono state riportate quattro inequivocabili diciture. Le foto che pubblichiamo sono state ritoccate dalla redazione per evitare di essere “megafono” di messaggi oltraggiosi.

Non è ancora dato sapere se il gesto sia partito da semplici goliardi, ragazzini annoiati o nostalgici degli anni ’40. Fatto sta che questo brutto episodio arriva ad appena una settimana dall’incontro partecipativo, voluto dal Libero Comitato Cittadino e avvenuto in Comune, sull’annosa questione del Centro accoglienza profughi, a cui aveva partecipato anche il prefetto di Perugia Cannizzaro. Proprio quest’ultimo, per rassicurare i numerosi cittadini intervenuti, che hanno illustrato le loro perplessità su eventuali problemi di ordine pubblico in seguito all’attivazione del Centro Sprar, aveva dichiarato che tali strutture, già attivate in altre zone dell’Umbria e delle Marche “non hanno mai dato problemi né hanno fato mai registrare un aumento di reati. L’accoglienza diffusa, al contrario, – aveva aggiunto il prefetto – aiuta meglio a gestire una fase storica cosi delicata”.

Questa mattina, inoltre, coincidenza vuole che i gruppi consiliari che sostengono il sindaco, Liberi e Democratici – Scelgo Gubbio – Psi e Sel, abbiano a loro volta legittimato la scelta della Giunta di istituire un centro Sprar a Gubbio:  

Una scelta che innanzitutto risponde ad un principio morale: una comunità, perché possa definirsi progredita, non può permettersi di dimenticare la solidarietà e soprattutto non può tendere ad un individualismo senza ragione. Organizzare uno SPRAR a Gubbio significa gestire meglio l’emergenza. In città verrebbero previsti solo 40 posti per rifugiati per la seconda accoglienza. E a questo progetto, volenti o nolenti, dovranno aderire tutti i Comuni d’Italia, per evitare di concentrare coloro che transitano per il nostro Paese in pochi e mal controllati centri di raccolta. L’incontro di martedì scorso doveva essere l’occasione per il Libero Comitato Cittadino di trovare le risposte alle loro preoccupazioni, riguardo l’insicurezza e la microcriminalità che, a loro opinione, avrebbe portato il centro Sprar, invece è diventato una palestra per esercitarsi in una gara di stereotipi qualunquistici, nei quali, fortunatamente, la maggioranza degli eugubini non si riconosce

Ovviamente la questione è diventata sempre più scottante con il passare dei giorni ma, riguardo agli autori delle scritte, non si può certo affermare con sicurezza che siano stati dei cittadini contrari all’istituzione del Centro accoglienza. Indipendentemente dall’identità dei responsabili e dal movente che li ha spinti, il sindaco di Gubbio Filippo Maria Stirati ha dichiarato: “Condanno con fermezza e sdegno tali manifestazioni di odio razziale e di apologia del fascismo. Si tratta di una novità molto negativa per la nostra città, un segnale pericoloso che va stroncato sul nascere, richiamando i valori di democrazia, tolleranza e rispetto di tutti i popoli e della loro cultura. E’ opportuno riflettere sulla necessità di favorire la memoria storica e i sacrosanti principi sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana e antifascista. Il nostro impegno sarà inflessibile e determinato nel garantire la convivenza civile e la civiltà dell’accoglienza nella nostra comunità”.

Ha espresso la propria personale condanna ed anche la sua “viva preoccupazione” anche il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Biancarelli: “Si tratta di un avvenimento gravissimo e senza precedenti nella nostra storia. Gubbio, Comune martoriato dalla violenza e dagli eccidi nazifascisti, è città accogliente nella quale non sono assolutamente tollerabili manifestazioni contro la pace e la fratellanza e neppure una cultura di odio strisciante, equivoca e magari mascherata sotto diverse e più presentabili intenzioni. Respingiamo con forza ogni clima e ogni tipo di dialettica che possa, in qualunque modo, legittimare tali esecrabili azioni. Invitiamo tutti a prendere immediata, univoca e ferma posizione contro qualunque forma di barbarie, isolando chiunque tenti o abbia in animo di incrinare i sacrosanti principi della civile convivenza”.

Immagini di Associazione 100 Ramazze