“Faide politiche che non fanno certamente bene al Festival delle Nazioni sono ormai all'ordine del giorno in un ente che se vuole continuare a recitare un ruolo deve mettere i partiti e i suoi rappresentanti fuori della porta”. A lanciare il sasso sul Festival delle Nazioni, il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl), secondo cui “nonostante l'impegno del direttore artistico, che con un budget risicato riesce ad allestire un prodotto di qualità e a fare del Festival delle Nazioni la terza manifestazione culturale regionale, e nonostante i sacrifici e l'entusiasmo dei soci privati, si assiste ad un balletto indecoroso che è cominciato con la nomina del consiglio di amministrazione che portò alle dimissioni della rappresentante della Provincia di Perugia anche dall'Assemblea”.
Lignani Marchesani ha detto oggi che “in questi giorni è avvenuta la surroga di detto rappresentante con un proprio dipendente, usciere a Piazza Italia a Perugia, senza contatti con il territorio e senza competenze in materia. E' a tutti gli effetti uno schiaffo di rappresaglia teso a dimostrare la scarsa levatura del Festival e che ne mina anche il futuro. Questo scempio di malapolitica richiederebbe una risposta ferma, con le dimissioni di tutti i rappresentanti privati in seno al consiglio di amministrazione, per gridare a voce alta che il Festival non è disponibile a diventare teatro di scontro politico tutto interno al Pd. E' incredibile – conclude – ma tutta Città di Castello, non solo quella di destra, dovrebbe augurarsi la riconferma dell'attuale sindaco di Todi. In caso contrario vedremmo presto un forte rilancio con impegni finanziari importanti nel Festival di Todi da parte della Regione con un progressivo disimpegno nei confronti di quello tifernate di cui abbiamo già avvisaglie. Speriamo ovviamente di essere smentiti dai fatti”.