Foligno

Scontro sulla Consulta di Protezione civile, Calabrese: “Il sindaco vuole cambiare regolamento”

Esplode il caso della Consulta per la Protezione civile e del suo regolamento, la cui modifica è stata approvata dalla Seconda commissione del Comune di Foligno e si prepara ad approdare in aula. Il presidente uscente, Danilo Calabrese, non ricandidabile perché ha già eseguito i due mandati, va all’attacco: “Al termine del mio secondo ed ultimo mandato alla guida di questa Consulta, mai mi sarei aspettato di dover assistere ad un atto di totale delegittimazione della stessa da parte dell’Amministrazione Comunale,e sento pertanto l’obbligo morale e istituzionale, di informare la città”.

Solo poche ore fa, tramite segnalazioni avanzate da alcuni consiglieri comunali sono venuto a conoscenza del fatto che l’Amministrazione Comunale, su indicazione del Sindaco, ha avviato un processo di modifica del regolamento della Consulta Comunale delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile. Le modifiche in questione, di cui vi allego un dettagliato riepilogo, interessano in modo sostanziale un solo punto, ovvero il meccanismo di elezione del presidente della Consulta. Nella nuova formulazione, il presidente non verrebbe più eletto democraticamente dai membri della Consulta, ma sarebbe invece designato dal Sindaco e resterebbe in carica per l’intera durata della legislatura. Peraltro, questi potrà essere nominato anche tra coloro che non appartengono alle stesse organizzazioni facenti parte”.

“Trovo questa decisione profondamente irrispettosa e svilente dell’essenza stessa della Consulta, che rappresenta un istituto di partecipazione democratica di una delle componenti più importanti del Sistema di protezione civile, ovvero il volontariato. Nessun preavviso, nessuna concertazione preventiva, nulla di tutto ciò. Un provvedimento di palazzo calato dall’alto che si configura come una totale mancanza di attenzione nei confronti di chi rappresenta centinaia di donne e uomini che in innumerevoli occasioni in questi anni, hanno garantito e continuano a garantire sicurezza alla nostra comunità. Oggi stesso, la II Commissione Consiliare ha approvato il provvedimento nonostante le contestazioni e il voto contrario di tutta l’opposizione. Dalla relazione della Comandante della Polizia Municipale è inoltre emerso che, tra le motivazioni alla base della decisione del Sindaco, vi sarebbe stata perfino una presunta mancanza di progettualità da parte della Consulta”.

Tengo a precisare che in questi anni, le uniche iniziative che si sono realizzate, sono state possibili
esclusivamente grazie alla generosità e all’impegno delle organizzazioni stesse, non certamente per la
partecipazione attiva o il sostegno dell’Amministrazione Comunale. In ultimo, vengo al tema dei contributi. Vorrei ricordare che la professionalità dei volontari è una messa a disposizione sempre gratuita, che per operare ha però bisogno di risorse per il sostentamento delle strutture, per il mantenimento della capacità operativa dei mezzi e delle attrezzature”.

Ogni anno, senza riscontro, abbiamo sollecitato l’Amministrazione a maggiore attenzione su questo fronte, ma la cifra impegnata a bilancio è restata sempre la stessa, € 6.000,00 all’anno divisi per 5 organizzazioni. Una cifra a malapena sufficiente a pagare le polizze per un paio di automezzi. Forse, anziché pensare a modi per controllare l’indirizzo della Consulta, di questi tempi, varrebbe più sedersi intorno ad un tavolo e costruire insieme strumenti con cui aumentare la capacità di risposta del nostro territorio, quelli veri, che si fanno con l’impegno, la partecipazione e le risorse. Noi, per questi, ci siamo sempre stati. Nella giornata odierna ho provveduto ad informare i presidenti di tutte le organizzazioni di quanto è in atto, e tre su cinque, me compreso, hanno già rappresentato la loro contrarietà a questa scelta. Faccio pertanto appello al Consiglio Comunale, richiamando il suo ruolo di interprete del sentimento popolare, con l’auspicio che voglia considerare che trasformare tale organismo in uno strumento politico e politicizzato va contro gli ideali che lo hanno ispirato e contro il senso stesso del volontariato di protezione civile”.

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