Cronaca

Scontro con il Comune sulle spese di riscaldamento, chiude il bocciodromo di viale Matteotti

Nessun accordo tra il Comune di Spoleto e l’associazione dilettantistica sportiva “I Giardini” che gestisce il bocciodromo comunale di viale Matteotti, all’interno del parco Chico Mendes, e la struttura chiude dopo 67 anni di attività.

L’annuncio arriva proprio dall’associazione guidata da Fausto Fabi, che ripercorre quanto accaduto negli ultimi tempi, con lo scontro che sarebbe inerente alle spese di riscaldamento, sulle quali non si è trovato un accordo. O meglio, secondo quanto ripercorrono i soci del bocciodromo, un accordo, almeno su una proroga della concessione, si era trovato e invece è arrivata la lettera di sgombero da parte del Comune. Nel mirino la richiesta di accollarsi totalmente, da parte dei gestori della bocciofila nel centro cittadino, le spese di riscaldamento, al contrario di quanto avvenuto finora in cui una buona parte era a carico dell’ente locale. Un accordo ci sarebbe stato anche sul pagamento delle spese arretrate.

In una nota, quindi, i soci del circolo bocciofilo raccontano: “Non si è riusciti a trovare una soluzione per prorogare la convenzione per la gestione del Bocciodromo di Viale Matteotti tra il Comune di Spoleto e l’Associazione Dilettantistica Sportiva “I Giardini” al fine di scongiurare la chiusura della struttura. Il bocciodromo comunale quindi, dopo quasi settanta anni di vita (fu realizzato nel 1952), chiuderà i battenti!”.

Ripercorrono quindi che “sebbene in un primo tempo era stata riassegnata la gestione della struttura al Circolo ‘I Giardini’, che ne aveva fatto richiesta in base alle direttive del Comune di Spoleto, successivamente l’Amministrazione comunale ha intimato alla Società lo sgombero della struttura, senza neanche concedere la proroga richiesta dal Consiglio Direttivo, per evidenti difficoltà oggettive di rispetto della scadenza indicata nella nota comunale. Ciò nonostante le assicurazioni di un sicuro esito positivo per l’accoglimento delle richieste societarie che i rappresentanti comunali, in diverse riunioni, avevano anticipato, dopo la fitta corrispondenza intercorsa”.

“A parere dello scrivente Consiglio, – incalzano i soci – le motivazioni riportate sulla lettera di sgombero, nettamente in contrasto con ciò che era stato assicurato a voce, sembrano  forse una scusa per nascondere l’interesse del Comune di Spoleto ad utilizzare la struttura per uso diverso dal gioco delle bocce (!) (chi vivrà, vedrà)”.

“Il retroscena – spiegano ancora – nasce dal fatto che l’Amministrazione Comunale è rimasta inflessibile sulla Sua esigenza di far pagare alla Società gestrice tutte le spese di manutenzione ordinaria relative al riscaldamento,  non ammettendo alcuna deroga ai regolamenti e non prendendo in considerazione eventuali Suoi contributi di sorta. Le spese di riscaldamento del bocciodromo ammontano annualmente mediamente a circa 2.500 euro. La vecchia convenzione prevedeva che la spesa fosse ripartita per il 60% a carico del Comune di Spoleto (1.500 euro) ed per il 40% a carico della società (1.000). Questo era dovuto al fatto che più del 60% della tamponatura della struttura è realizzata con vetrate, per creare un minor impatto ambientale, disperdendo però in tal modo, molto del calore prodotto dall’impianto di riscaldamento. Sembrerebbe quasi assurdo che per 1.500 euro l’anno (tanto sarebbe stata la cifra a carico del Comune) non si sia trovata una soluzione: ma purtroppo questo è!”.

“La nostra associazione – ricordano gli ormai ex gestori del bocciodromo – può contare soltanto sui proventi derivanti dall’esborso finanziario dei soci. Per poter recuperare le risorse necessarie al rimborso al Comune della quota di spese di riscaldamento arretrato accumulate (4.800 euro circa), che il Circolo si è sempre dichiarato di onorare, gli iscritti si sono accollati l’onere di un contributo straordinario volontario, per cui non si può ulteriormente chiedere loro sacrifici economici. Inoltre l’incertezza dell’assegnazione per il prosieguo della gestione ha fatto sì che parecchi iscritti si sono mano mano allontanati, riducendo in tal modo il numero dei soci del sodalizio e, contestualmente, anche gli introiti. Con immenso rammarico bisogna quindi prendere atto che la più antica struttura per il gioco delle bocce della Città di Spoleto è destinata a chiudere! 

Ciò, soprattutto, anche quando non si conosce il destino del Bocciodromo di Montarello di Pontebari su cui insiste la “Spada di Damocle” di eventuale demolizione perché insistente su area di golena demaniale del Torrente Maroggia (vedi recenti ordinanze emesse dallo stesso Comune di Spoleto in zone limitrofe). Potrebbe quindi verificarsi che la città, (speriamo di no), non abbia più strutture su cui far svolgere l’attività ai tanti appassionati di questo sportDi quanto sopra sono stati informati i massimi Dirigenti della Federazione Italiana Bocce a livello Provinciale, Regionale a Nazionale, sperando che, con il loro interessamento, non si arrivi a cancellare lo sport delle bocce dalla città di Spoleto”.

Ad onor del vero nel territorio comunale esiste anche un altro centro bocciofilo, a San Giacomo.

“Al dispiacere di veder chiudere all’interno della città (ancora un esempio di abbandono del centro storico) una struttura nata per gli appassionati di questo sport, che non potrà più essere messa a disposizione per l’attività agonistica della Federazione, – spiegano infine i soci del circolo bocciofilo ‘I Giardini’ – si aggiunge anche quello che: 

  • i sedici amici dell’Associazione “Peter Pan”, aderenti al “Team Special Olympics” di Spoleto, assistiti dalla cooperativa “Il cerchio” e dai nostri volontari, non potranno continuare gli allenamenti settimanali presso la struttura, che li ha ospitati e seguiti ormai da parecchi anni, e competere con gli atleti degli altri sodalizi Umbri, regalando loro tanti momenti di svago che ci siamo sentiti orgogliosi di chiamarli: “UN SORRISO IN PIU’ DALLE BOCCE”;
  • gli studenti del Liceo Classico Sansi – Leonardi – Volta e le loro Insegnanti, non potranno più trovare, in questa struttura, il modo di poter fare attività motoria al di fuori della struttura scolastica, per il progetto A.I.M.S, come avvenuto negli ultimi due anni;
  • i frequentatori del Circolo, non più in attività agonistica, non avranno più il ritrovo per passare parte delle giornate in modo spensierato consentendo loro anche la possibilità di aggregazione sociale durante le molteplici iniziative annuali che il Circolo organizzava.

Ci si augura, in ogni caso,  che il Bocciodromo e le sue pertinenze non vengano lasciate in balia di loro stesse, in quanto necessitano di un’attenta custodia giornaliera e manutenzione ordinaria e straordinaria costante specialmente per quanto riguarda la regimentazione delle acque meteoriche poiché, altrimenti, sarebbe oltremodo oneroso, se non impossibile, la loro riapertura”.